Catania è quarta e Messina è nona
La frenata dell’inflazione registrata a marzo dall’Istat è purtroppo una illusione ottica dovuta al ribasso delle bollette di luce e gas, mentre i beni più acquistati dalle famiglie, dagli alimentari al carrello della spesa, continuano a crescere a ritmi vertiginosi.
Lo afferma il Codacons, commentando i dati diffusi ieri dall’Istat.
“Siamo ancora in presenza di una emergenza prezzi, con il carrello della spesa che sale del 12,6% su anno – analizza il Codacons – l’inflazione al 7,6% equivale ad una maggiore spesa pari a +2.223 euro annui per la famiglia “tipo” che sale a +2.879 euro per un nucleo con due figli”.
Fortissime poi le differenze territoriali sul fronte dei prezzi al dettaglio. Il Codacons ha elaborato la classifica delle città dove l’inflazione cresce di più a marzo, e le relative ricadute di spesa sulle famiglie in base ai consumi medi dei cittadini residenti. Genova la città dove l’inflazione cresce di più a marzo, con un tasso del 9,8%,
Tre le siciliane in graduatoria: Palermo è seconda con un tasso dell’8,7% e una maggiore spesa di 1.727 euro.
Catania è quarta con tasso all’8,5% e una maggiore spesa di 1.687 euro e Messina è nona con tasso all’8,0% e una maggiore spesa di 1.526 euro.
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