Parole di conforto dell’arivescovo Lomanto per i genitori e i fratelli del bambino: “Chi ha vicino Dio, come Vincenzo adesso, non può morire”
Una comunità in lutto si è stretta oggi alla famiglia del piccolo Vincenzo nella Basilica di San Paolo per porgere l’ultimo saluto al bambino morto dopo essere caduto in un pozzo in contrada Falabia durante una gita.
Nessuno ha voluto far mancare una parola, una carezza, un abbraccio alla famiglia di Vincenzo, in prima fila, annichilita dal dolore. Poco più in la il sindaco di Palazzolo Acreide, Salvatore Gallo.
Presenti in chiesa anche le educatrici che si trovavano nel luogo della disgrazia il 27 giugno scorso.
Un dolore immenso quello della famiglia, in questi giorni espresso a più riprese sui social da mamma Paola che non riesce a farsi una ragione dell’accaduto, della tragedia che le ha portato via per sempre Vincenzo.
La piccola bara bianca, poco sotto l’altare, è stata coperta da un cuscino di fiori anch’essi bianchi sui quali spicca la foto di Vincenzo.
E gran parte dei partecipanti indossa una maglietta bianca con l’immagine del piccolo.
Nell’Omelia, dall’arcivescovo, mons.Francesco Lomanto, sono arrivate parole di conforto per la famiglia del bambino: “Chi ha vicino Dio, come Vincenzo adesso, non può morire.
Abbiamo perduto il contatto fisico con Vincenzo – ha aggiunto – non lo vedremo, non lo incontreremo e non lo abbracceremo, ma abbiamo la speranza dell’eterna comunione di vita.
Vincenzo è al cospetto di Dio adesso e perciò è più che mai vicino a noi, non si dimentica dei suoi familiari. Il suo amore è più perfetto ed efficace.
Il Signore – ha concluso il presule della Chiesa siracusana -doni ai suoi cari il sostegno dello spirito”.
Prima della conclusione le insegnanti di Vincenzo, della sua IV B, hanno dedicato un pensiero al loro alunno: Ci mancherà la tua affettuosità. Ti ricorderemo ogni giorno”.
Infine la sorella maggiore: ” Si dice che un giorno ci rincontreremo per non lasciarci più, non accetterò mai l’idea che non ci sei più, potrò solo provare ad abituarmi alla tua assenza”.
Al termine della cerimonia funebre l’uscita della piccola bara bianca tra gli applausi con il lancio in aria di palloncini bianchi e alcune colombe. Poi il corteo ha accompagnato Vincenzo nel suo ultimo viaggio terreno verso il cimitero.
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