Lo studio delle antiche vie di comunicazione è uno strumento utile alla ricostruzione della storia economica e sociale di un intero territorio
Dunque tracciare, recuperare e ripercorrere le antiche strade, oltre ad avere un alto valore storico e culturale, può rappresentare un’incredibile occasione per incentivare il turismo anche in zone meno frequentate.
È quello che sta accadendo in questi ultimi anni in Sicilia con la ricerca e la riscoperta delle cosiddette “Vie Francigene”: percorsi lunghi centinaia di chilometri, un tempo battuti da pellegrini, viandanti e commercianti e oggi destinati a turisti, curiosi e sportivi a piedi, in bicicletta e a cavallo.
I percorsi siciliani che si stanno recuperando, grazie al meritevole impegno dell’associazione Amici dei cammini francigeni di Sicilia, sono essenzialmente regie trazzere, antichi assi di comunicazione, mulattiere e sentieri che percorrono le principali dorsali dell’isola.
Assi viari di estrema importanza sin dai tempi dei Normanni, come il percorso ora denominato “Magna Via Francigena”, di cui si trova riscontro documentale in un diploma della fine del XII sec. emesso dalla corte di Costanza d’Altavilla, sposa dell’imperatore Enrico VI e madre di Federico II di Svevia che traduce dal greco un precedente documento del 1096.
Il percorso, inaugurato ufficialmente nel giugno del 2017 collega, in senso nord/sud, Agrigento con Palermo e incrocia la via di transumanza verso le Madonie nel territorio di Corleone e Castronovo di Sicilia.
Lungo 189 km, il cammino si articola in 9 tappe, (mediamente circa 21 km ciascuna) coinvolgendo 22 comuni e consentendo di visitare 43 siti d’interesse. L’altitudine massima che si raggiunge è di 1334 mt.
La “Via Francigena Normanna” che si sviluppa lungo le distese dell’Appennino siculo, tra Madonie, Nebrodi e Peloritani, collega invece Palermo a Messina.
Estesa ben 378 km la via si articola in 20 tappe (mediamente circa 19 km ciascuna), coinvolge 36 comuni e consente di visitare ben 140 siti d’interesse. L’altitudine massima che si raggiunge è di 1334 mt.
Inaugurata nell’Agosto del 2023 la “Via Francigena Fabaria” è composta da un percorso principale e tre possibili varianti, tra cui una denominata “Iblea” che si estende fino a Noto, collega l’antica Girgenti con Catania e l’alta valle del Simeto fino a Randazzo. Estesa 317 km si articola in 13 tappe (mediamente circa 24 km ciascuna), coinvolge 20 comuni e consente di visitare 110 siti d’interesse. L’altitudine massima che si raggiunge è di 1158 mt.
Infine, ancora in fase di definizione, la “Via Francigena Mazarense” che tra siti archeologici e cantine vitivinicole, in mezzo a castelli e borghi della parte occidentale siciliana collega Marsala a Palermo.
Il percorso, lungo 322 km, dovrebbe articolarsi in 14 tappe (mediamente circa 23 km ciascuna), coinvolgendo 25 comuni e 95 siti d’interesse. L’altitudine massima è di appena 668 mt.
Come per i pellegrini del Cammino di Santiago le “Credenziali del Viandante” (da richiedere all’Associazione amici dei cammini francigeni di Sicilia) timbrata lungo l’itinerario e con un percorso di almeno 100 km a piedi o 150 in bicicletta, darà diritto a ricevere il “Testimonium”, il documento che, certifica l’avvenuto pellegrinaggio.
Immagini e informazioni tratte da: https://www.viefrancigenedisicilia.it/
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