“Potrebbe provocare – evidenzia Baio – un massiccio esodo di medici ospedalieri, con conseguenze molto negative sui livelli assistenziali
Medici in allarme per le novità previste dal nuovo sistema di calcolo della pensione. Sul tema l’intervento di Salvo Baio che mette in guardia sulle possibili conseguenze per l’assistenza ai cittadini.
“La modifica del sistema di calcolo della pensione, prevista dalla legge di bilancio, che entrerà in vigore dal primo gennaio 2024, potrebbe provocare un massiccio esodo di medici ospedalieri, con conseguenze molto negative sui livelli assistenziali.
Ad essere particolarmente penalizzati sono quei medici (ma il discorso vale anche per altre figure professionali) che hanno accumulato contributi nel periodo antecedente al 1995.
Con la nuova legge vengono infatti sdoppiati i criteri di calcolo della pensione e viene determinata su base contributiva per gli anni precedenti il 1995 e su base retributiva per gli anni successivi.
Da notare che – secondo l’attuale normativa – tutti i contributi vengono calcolati col sistema retributivo, che è più favorevole per i lavoratori che vanno in pensione.
Per effetto di questa disastrosa riforma – che peraltro incidendo sui diritti acquisiti potrebbe presentare profili di incostituzionalità – il trattamento pensionistico verrebbe pesantemente decurtato al punto da rendere antieconomica la permanenza in servizio.
Negli ambienti ospedalieri il malessere, pienamente giustificato, si tocca con mano. I medici con cui ho parlato si sentono tra l’incudine e il martello, perché da un lato desidererebbero arrivare al pensionamento all’età prevista dall’attuale normativa e dall’altro, a calcoli fatti, se non rassegnano con immediatezza le dimissioni subirebbero per tutta la vita pensionistica un rilevante danno economico.
Questo esodo forzato rischia di sguarnire le strutture sanitarie, colpendo anche figure di vertice e di grande professionalità con ripercussioni pesanti sui cittadini.
Appena due anni fa gli operatori sanitari venivano chiamati eroi, angeli, mentre adesso vengono costretti ad abbandonare in fretta e furia il lavoro al quale hanno dedicato con onore tutta la vita professionale”.
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