“L’unico obiettivo, oggi – dichiara l’avvocato difensore – è ottenere il rapido dissequestro della giovanissima salma perché possa ricevere l’ultimo saluto dai familiari”
“Rispettoso e sensibile silenzio”: è la richiesta che la famiglia della piccola Silvia, deceduta dopo aver accidentalmente ingerito candeggina, rivolge pubblicamente attraverso il proprio avvocato.
“La famiglia Di Raimondo chiede silenzio e rispetto – scrive in una nota illegale – trattandosi di una tragedia domestica che sarebbe potuta capitare a ognuno di noi legata alla fatalità di un imperscrutabile destino, nell’attesa che alla piccola venga data degna sepoltura.
La famiglia, in stato di shock – aggiunge l’avvocato – sta vivendo un lutto immane ed è giusto che lo viva nel silenzioso rispetto della gravità dell’evento.
L’unico obiettivo, oggi – conclude – è ottenere il rapido dissequestro della giovanissima salma perché possa ricevere l’ultimo saluto dai familiari.
Ci siamo già attivati in tal senso e, nonostante lo stato d’animo, stiamo lavorando al raggiungimento dello scopo.”
Ieri, intanto, dopo il sindaco, anche il vescovo di Noto, mons. Salvatore Rumeo, ha espresso il suo dolore e il suo cordoglio per la tragica dipartita della piccola Silvia.
“Possa il Signore spalancare le sue braccia a Silvia e donare forza e conforto ai familiari”.
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