Chiuse 7 strutture (4 sanitarie e 3 di ristorazione) per un valore commerciale di oltre 10 milioni di euro
Attività di controllo e contrasto nell’ambito della prevenzione della salute pubblica, con i Carabinieri del Nas e del Nucleo Ispettorato del Lavoro. nell’ambito della sicurezza alimentare e sanitaria durante il periodo estivo nel Siracusano, che ha consentito di riscontrare numerose carenze e violazioni di carattere amministrativo e penale.
In totale sono state effettuate 48 verifiche e rilevate 32 non conformità che hanno portato alla contestazione di 9 illeciti di natura penale, con 5 persone segnalate all’Autorità giudiziaria e 56 sanzioni amministrative, con 25 soggetti segnalati all’Autorità Amministrativa e Sanitaria e 48.628,00 euro disanzioni.
Nel corso dell’attività, è stata disposta la chiusura di 7 strutture (4 sanitarie e 3 di ristorazione) per un valore commerciale complessivo di oltre 10 milioni di euro.
A Siracusa, insieme a personale Sian dell’Azienda Sanitaria Provinciale, in un ristorante etnico, sono state accertate gravi carenze igienico sanitarie sia nella cucina che nei depositi e magazzini.
Il responsabile del Sian ha pertanto disposto la chiusura immediata del locale fino alla risoluzione delle carenze riscontrate.
Analoghe criticità sono state accertate presso una pizzeria di Siracusa, che, oltre alle difformità igieniche delle strutture adibite alla preparazione e manipolazione di alimenti e alle disattese procedure di autocontrollo Haccp, operava senza le necessarie autorizzazioni rilasciate dal Comune.
Sempre nell’ambito dei controlli sulla sicurezza alimentare, è stata disposta la “chiusura sul posto” di un ristorante storico aNoto, per carenze igieniche, depositi alimentari non autorizzati e procedure di autocontrollo disattese.
Anche in questo caso la chiusura è stata disposta fino alla risoluzione delle carenze riscontrate.
Le verifiche nel settore della ristorazione sono state estese a Ortigia, Noto, Avola e Marzamemi.
Nell’ambito della sicurezza sanitaria a Siracusa è stata scoperta una struttura ricettiva per anziani attivata in assenza dell’iscrizione all’albo comunale, con standard organizzativi e funzionali insufficienti, senza l’applicazione delle
procedure Haccp nella preparazione dei pasti per gli ospiti.
Da qui il provvedimento di sospensione dell’attività emesso dal Comune.
Analogo provvedimento è stato adottato nei confronti di altra struttura ricettiva della terza età, dove è stato accertato anche l’arbitrario incremento della capacità ricettiva.
Una casa di riposo è stata chiusa ad Avola ed un dipendente è stato denunciato per esercizio abusivo di professione medica poiché sorpreso mentre somministrava, sprovvisto dei titoli necessari, specialità medicinali agli anziani ospiti.
Il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, d’intesa con il Dirigente dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Siracusa, ha eseguito 38 accessi ispettivi in altrettante aziende operanti nel settore edilizia, con particolare attenzione agli appalti pubblici, della ristorazione, bar, lidi balneari, per il contrasto del lavoro nero, del caporalato e delle violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Nel corso dei controlli sono stati individuati 20 lavoratori in nero, adottando nei confronti di 9 aziende il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per avere impiegato “in nero” più del 10% della forza lavoro o per gravi violazioni in materi di sicurezza.
Per 19 datori di lavoro, inoltre, è scattata la denuncia per aver, a vario titolo, installato un sistema di videosorveglianza senza la preventiva autorizzazione dell’Ispettorato e per non aver adottato nei lavori in quota idonee impalcature e ponteggi, per non aver sottoposto i lavoratori a visita medica per l’idoneità alla mansione, per mancata formazione dei lavoratori, per mancato utilizzo di cinture di sicurezza, per mancata messa a terra del ponteggio e mancata installazione di servizi igienici dedicati.
Un datore di lavoro è stato denunciato in quanto minacciava e usava violenza fisica nei confronti di un proprio dipendente, corrispondendogli una paga inferiore al minimo contrattuale di 400 euro a fronte di un orario di lavoro superiore alle 10 ore giornaliere.
E’ stato, inoltre, denunciato un uomo che, nonostante giudicato totalmente inabile al lavoro, era impiegato in nero in un’azienda.
Una coppia è stata deferita poiché, al fine di percepire il reddito di cittadinanza, ha dichiarato residenze diverse. Uno dei due, inoltre, ha richiesto il beneficio nonostante fosse sottoposto a misura cautelare personale.
Complessivamente le sanzioni amministrative irrogate ammontano a 96.440,00 euro e le ammende a oltre 63.383 euro.
© E' VIETATA LA RIPRODUZIONE - TUTTI I DIRITTI RISERVATI