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l'analisi di salvo baio

Nuovo ospedale di Siracusa, possibile “grana” nelle prescrizioni chieste dal Ministero alla Regione

nuovo ospedale

Il nuovo nosocomio non avrebbe il requisito previsto dal Dm 70: una popolazione compresa tra 600 mila e un milione e 200 mila abitanti

Potrebbe “scoppiare” una grana nell’iter per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa riguardo le prescrizioni che il Ministero della Salute ha chiesto alla Regione per procedere alla concessione dei finanziamenti.

Salvo Baio spiega cosa potrebbe accadere:

“Mi ero imposto il silenzio sul nuovo ospedale di Siracusa per non frapporre ostacoli alla concessione dei finanziamenti per costruirlo, ma dopo che l’Osservatorio civico su La Sicilia di ieri ha scoperto le carte mi assumo la responsabilità di affermare che il presidente Schifani, data la normativa vigente, non può, come il Ministero alla Salute esplicitamente gli chiede, ‘adottare formalmente un atto che attesti il rispetto del Dm 70 (decreto Balduzzi)’ per la semplice ragione che il nuovo ospedale ad oggi non ha il requisito fondamentale previsto da tale decreto ministeriale e cioè una popolazione compresa tra 600 mila e un milione e 200 mila abitanti.

Ad oggi non esiste alcun decreto dell’Assessorato alla Salute o del presidente della Regione o di qualsiasi altra istituzione di governo che attribuisca al nuovo ospedale la qualifica di Dea (dipartimento di emergenza e accettazione) di secondo livello.

Il Dea di secondo livello è un grande inganno della politica. Lo conferma il decreto numero 121 del 28 febbraio del  2022 dell’ allora assessore alla Salute Ruggero Razza, dove è tra l’altro  scritto che ‘nell’attuale assetto organizzativo, la provincia di Siracusa rientra nel bacino di utenza Catania-Siracusa-Ragusa che conta tre ospedali di secondo livello per una popolazione di un milione e 824 mila abitanti“.

Traduciamo: per dare a Catania tre ospedali di secondo livello, la popolazione di Siracusa e quella di Ragusa sono state  inglobate  nel bacino etneo in modo da farlo rientrare nel parametro (600mila abitanti  per ogni ospedale) previsto dal decreto Balduzzi.

Pertanto Siracusa e Ragusa hanno attualmente un bacino di utenza pari a zero abitanti a fini della classificazione degli ospedali.

Nel tentativo populista di  riconoscere al nuovo ospedale siracusano il secondo livello, l’allora assessore Razza avanza nel citato decreto questa soluzione: ‘Al  fine di caratterizzare il Dea di secondo livello con le discipline sanitarie proprie di tale livello assistenziale, i posti letto aggiuntivi  deriveranno sia dal trasferimento in tale sede (Siracusa Ndr) di altrettante discipline dell’ospedale Garibaldi a seguito della sua riclassificazione in Dea di primo livello e in minima parte dalla riduzione della mobilità passiva’.

Traduciamo: il nuovo ospedale di Siracusa potrà diventare di secondo livello dopo che all’Ospedale Garibaldi di Catania saranno sottratti posti letto e discipline sanitarie per darli al nuovo nosocomio di Siracusa, con conseguente declassamento dell’Ospedale Garibaldi dal secondo al primo livello  e ‘restituzione’ al bacino Siracusa-Ragusa di 600mila abitanti necessari per il riconoscimento del Dea di secondo livello.

C’è qualcuno che considera praticabile l’operazione di ‘spogliare’  il Garibaldi facendolo retrocedere al primo livello  per ‘promuovere’ al secondo livello il nostro nuovo ospedale col consenso dei catanesi? Questa è roba da matti.

Voglio ricordare infine che l’ex assessora regionale alla Salute, Giovanna Volo, rispondendo ad una richiesta di chiarimento dell’Oservatorio civico,  ha messo per iscritto che l’ospedale di Siracusa sarà di primo livello”.

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