Il segretario provinciale del Pd ribadisce con forza la distanza del partito dall’amministrazione comunale
“Le dichiarazioni del sindaco Italia riguardanti un nuovo Patto per la città sono una grande provocazione”.
A dirlo è il segretario provinciale del Pd, Salvo Adorno: “Se avesse voluto veramente rifondare un patto per la città avrebbe dovuto azzerare la giunta e ridiscutere tutto. Non solo non lo fa, ma continua ad ignorare che il Partito Democratico ha già deliberato 4 mesi orsono, a maggioranza assoluta della direzione cittadina, di uscire dall’amministrazione contestandone la tenuta amministrativa, programmatica e politica.
Italia – aggiunge Adorno – afferma invece che ha dentro la giunta un pezzo del Pd e annuncia nuove entrate. È una chiara strategia offensiva intollerabile, tanto più grave in quanto espressa da un sindaco che fa parte di un altro partito. I nostri ex iscritti sono in giunta a titolo personale e non possono parlare a nome del Partito democratico.
Il Pd riconferma che la distanza dal sindaco dopo queste dichiarazioni è totale non solo dal punto di vista della gestione amministrativa, ma si carica oggi anche di un più profondo discrimine politico.
Quanto al Pnrr il sindaco ci dica se intende affrontarlo nel suo cerchio magico o se vuole aprire un ampio tavolo di incontro con le forze sociali e politiche per costruire una visione condivisa del territorio. È un tema troppo importante – insiste Adorno – per essere discusso solo all’interno della giunta, senza per altro il confronto con il consiglio comunale.
Su questi temi continueremo a dare il nostro apporto da fuori l’amministrazione, infatti il partito ha aperto diversi tavoli programmatici, che l’amministrazione non è stata fino ad ora in grado di aprire, ad esempio sul tema della coesione sociale, dell’area industriale, dei bonus per l’edilizia, della questione climatica e della riforestazione urbana, della questione dei rifiuti, della cultura, dello sport. La sfida sui programmi – conclude Adorno – è il nostro campo di battaglia e non la deleghiamo di certo a questa amministrazione, debole, incerta e confusa”.
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