Le accuse, a vario titolo, sono di associazione mafiosa porto illegale di armi e detenzione di droga
E’ di 4 fermi e 2 arresti il bilancio di un’operazione antimafia portata a compimento, dall’alba di oggi a Siracusa, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dalla Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo di Catania (S.I.S.C.O.) e dalla Squadra Mobile di Siracusa.
I 4 fermati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa e porto illegale di armi.
L’attività trae origine dalla attenzione investigativa posta sul soggetto al vertice del ruppo della Borgata, clan
satellite dell’organizzazione mafiosa Bottaro Attanasio, che eredita il suo nome dall’omonimo quartiere di Siracusa che si estende attorno alla piazza Santa Lucia.
L’uomo avrebbe ricevuto l’investitura da parte di un noto esponente del clan Bottaro – Attanasio, attualmente detenuto; già all’indomani della sua recente scarcerazione, avrebbe scelto i suoi uomini assegnandogli specifici compiti e pretendendo da tutti il riconoscimento del suo ruolo di capo dell’associazione.
Sarebbero emerse condotte tipiche dell’associazione di stampo mafioso, quali l’assistenza familiare ai detenuti, il pagamento degli stipendi ai sodali, la mutua assistenza con altre organizzazioni criminali, l’attivismo dei sodali in carcere e persino la cooptazione di alcuni appartenenti a clan di schieramenti opposti nel gruppo della Borgata.
Inoltre, avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne derivava, il gruppo avrebbe dimostrato la propria pervasione sul territorio aretuseo, attraverso il traffico di droga alla gestione di bische clandestine.
In pochi mesi sarebbe emersa l’escalation criminale posta in essere dal gruppo mafioso della Borgata, anche con l’uso delle armi.
In un pomeriggio del mese scorso, avebbe messo in atto una spedizione punitiva ai danni di un siracusano: numerosi colpi di pistola sono stati esplosi contro la sua abitazione, dopo che la vittima avrebbe avuto un alterco con uno dei sodali a causa di un debito pregresso.
I colpi d’arma da fuoco sono esplosi contro la finestra della abitazione della vittima, dove la luce era accesa.
Gli investigatori della Polizia di Stato hanno ricostruito rapidamente la dinamica dell’atto intimidatorio, individuato il modus operandi e le varie fasi dell’azione criminale, identificando i quattro soggetti coinvolti, tutti appartenenti al gruppo.
Inoltre, attraverso una serie di perquisizioni, all’interno di un garage, già monitorato, è stato individuato il deposito delle armi del gruppo con il rinvenimento di due pistole, munizioni e un cospicuo quantitativo di droga.
Nel corso dell’operazione di polizia è stato arrestato uno dei sodali.
Durate la notte venivano eseguite altre perquisizioni che hanno permesso di arrestare altri due soggetti ritenuti vicini all’organizzazione, per detenzione illegale di droga e armi.
Sono state infatti rivenute sei pistole, circa 6 Kg di hashish, munizionamento vario, materiale da confezionamento, giubbotti antiproiettile e altro.
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