Iscritto al partito dal 1998, è stato anche sindaco di Floridia
Orazio Scalorino lancia la sua candidatura a segretario provinciale del Pd con una lettera aperta che è una vera e propria dichiarazione di “guerra” con l’establishment del partito.
Di seguito alcuni stralci della missiva che non risparmia accuse, anche pesanti riguardanti “un andazzo che ha nuocito al partito democratico”.
“Ho deciso di candidarmi alla guida del partito provinciale – scrive – fuori da qualsiasi accordo di area o di corrente e fuori da qualsiasi schema di vertice.
Avrei avuto il piacere di discutere dentro i singoli circoli delle tesi congressuali – spiega -e mi sarebbe piaciuto aprire un dibattito politico serio sul futuro del Pd in provincia.
Questo, però – accusa Scalorino – non mi è stato consentito dal comitato provinciale per il congresso che, nonostante abbia ricevuto una mia nota con la quale chiedevo di spostare la presentazione delle candidature e la celebrazione del congresso, ha preferito votare a maggioranza uno schema che, di fatto, mi ha messo con le spalle al muro.
Per questo motivo mi sarà impossibile raggiungere i circoli territoriali della provincia, visto che si vota giorno 26 gennaio. Per quale motivo tutta questa fretta?
La mia – chiarisce – vuole essere una candidatura politica, che si ribella ad un andazzo che ha sempre compromesso le potenzialità del Partito democratico.
Dinanzi a questo disprezzo per i valori del mio partito, mi sento di affrontare questa campagna congressuale, anche se dovessi prendere solo il mio voto.
Mi chiamo Orazio Scalorino e sono un semplice iscritto del Pd dal 1998, non appartengo a nessuna area o corrente ed ho finito di fare il cameriere dell’albergo frequentato da avventori di passaggio.
Nella vita faccio l’avvocato e alla fine tornerò sempre al mio studio – conclude – ma oggi è tempo di ridare dignità alla militanza di tante e di tanti che credono nei miei stessi valori”.
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