L’assessore alla Cultura interviene dopo alcune recenti dichiarazioni dell’architetto Bennardo e dopo la scelta “in solitaria” di dare un nuovo logo al parco
“Il Parco Archeologico di Siracusa può diventare il più visitato della Sicilia e uno dei primi tre in Italia ma solo a condizione di lavorare fianco a fianco, riconoscendo gli sforzi e le scelte di tutti”.
Così l’assessore alla Cultura, Fabio Granata, interviene dopo alcune recenti dichiarazioni del nuovo direttore, l’architetto Bennardo o dopo la scelta “solitaria” di dare un nuovo logo al Parco.
“Non intendo aprire polemiche – precisa subito Granata – ma allo stesso tempo chiedo che ci sia pieno rispetto della storia del Parco e dei suoi precedenti direttori, dal compianto Calogero Rizzuto a Carlo Staffile e Antonello Mamo, poiché tutti hanno dato il loro contributo alla complessa dinamica di avvio di una forma piena ed efficente di autonomia gestionale dell’intero, enorme, Parco Archeologico di Siracusa.
Fin dalla sua genesi, infatti – prosegue – ho percepito e compreso la oggettiva difficoltà di organizzare come un unicum un Parco dalle dimensioni enormi del nostro: un Parco Archeologico unico che parte da Eloro, attraversa il Tellaro e Akrai, arriva non solo alla smagliante area della Neapolis ma all’intero perimetro delle Mura Dionigiane per poi completare il suo gigantesco confine con la stupefacente Necropoli di Pantalica.
Per organizzarlo, gestirlo, valorizzarlo – evidenzia – occorre non solo un buon direttore, serve un pieno coinvolgimento di tutti i Sindaci che rappresentano le città che il Parco attraversa oltre alle altre figure previste dalla legge per la composizione del Comitato Tecnico Scientifico indicato dalla normativa come luogo stabile della governance e che la Regione Siciliana non può ne deve ancora indugiare a nominare poiché si configurerebbe un grave e colpevole ritardo.
Solo così- spiega ancora – si potranno affrontare i complessi temi legati alla piena valorizzazione dell’intero Parco Archeologico di Siracusa, compresi quelli relativi allo svolgimento degli spettacoli all’interno non solo del Teatro Greco ma dell’Intero Parco.
E mentre prosegue l’istruttoria sulla nostra proposta di inserimento nella World Heritage List Unesco delle Rappresentazioni Classiche come “Patrimonio Immateriale dell’Umanità” – conbclude – crescono le richieste di produzioni nazionali e internazionali per organizzare eventi al Teatro Greco o negli, auspicati, nuovi spazi da allestire all’interno del Parco di Siracusa”.
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