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Pd, da Siracusa documento politico a sostegno della candidatura di Stefano Bonaccini

Pd, da Siracusa documento politico a sostegno della candidatura di Stefano Bonaccini

Redatto da Salvo Baio e Giovanni Giuca, ha già raccolto diverse adesioni

Da Siracusa parte un documento politico a sostegno della candidatura di Stefano Bonaccini alla segreteria nazionale del Pd.

Redatto da Salvo Baio e Giovanni Giuca, ha già raccolto diverse adesioni: Gaetano Cutrufo, Piergiorgio Gerratana, Tanino Firenze, Pietro Assenza, Vanni Baglieri, Cettina Assenza, Anna Frittitta, Vincenzo Sparacino, Andrea Sortino, Carmelo Fazzina, Gino Lantieri, Guzzardi Enza, Tonino Basile, Davide Soli, Salvatore Tarascio.

“Il risultato elettorale del 25 settembre ha messo in luce l’incapacità del Pd di essere punto di riferimento di quella parte della società italiana fatta di lavoratori e lavoratrici, di disoccupati, di precari, di persone che vivono nelle periferie prive di servizi, di giovani in cerca di futuro.

Questi ceti sociali non si sono sentiti rappresentati dal Pd, che è apparso lontano dalle loro esigenze, non impegnato nella lotta per migliorare le loro condizioni di vita.

Un partito che viene dalla tradizione della sinistra riformista e di quella cattolica democratica, se non sceglie quale parte di società rappresentare e non si batte contro le diauguaglianze, è destinato al declino.

In questi ultimi dieci anni, il Pd ha avuto un’ossessiva vocazione governista, non sorretta dal consenso elettorale. La corsa a far parte di coalizioni governative trasversali ha offuscato l’identità del partito e snaturato la sua radice storica.

I valori fondanti del Socialismo europeo e dell’Alleanza progressista, scritti nello statuto, sono stati messi in soffitta.

Nasce da questa regressione politica e ideale del Pd la spinta – che viene dalla base, dai circoli, dagli iscritti, dagli elettori – ad un radicale cambiamento politico e ad un profondo rinnovamento del gruppo dirigente.

Come ha detto Stefano Bonaccini “dobbiamo smontare pezzo per pezzo il Pd e poi rimontarlo”, dando vita ad un movimento popolare che rilanci nella società il ruolo del nostro partito. A tal fine è necessario porre fine al dilagante correntismo, che ha introdotto logiche di vera e propria lottizzazione del gruppo dirigente, delle liste elettorali e degli incarichi istituzionali.

Nel nuovo Pd non può esserci spazio per le correnti organizzate, per “partiti” nel partito. Il pluralismo delle idee deve trovare espressione nell’ elaborazione politico-culturale e nelle sensibilità tematiche, ma non deve andare oltre.

Come sostenitori di Stefano Bonaccini a nuovo segretario del Pd, vogliamo aprire una pagina nuova nella vita del partito per cambiarlo radicalmente e avvicinarlo dove la gente vive e lavora, riscoprendo l’importanza di andare davanti ai cancelli delle fabbriche, di rioganizzare i circoli (le vecchie sezioni) per dare voce ai problemi del territorio.

E’ tempo di costruire un nuovo Partito democratico, un partito del Lavoro e del Popolo”.

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