In tutta Europa e nel mondo l’idrogeno visto come un intermediario energetico indispensabile in una futura economia a zero emissioni di carbonio
“Occorre definire un piano strategico per i petrolchimici italiani con interventi strutturali, che acceleri le soluzioni per intrecciare e diversificare le fonti di approvvigionamento energetico assumendo la dimensione europea come orizzonte imprescindibile”.
A sostenerlo è il segretario provinciale della Fiom Cgil, Antonio Recano, che evidenzia come “ormai da decenni, va avanti un orientamento che vuole trasformare l’idrogeno nel principale vettore energetico.
Enel ed Eni – aggiunge – stanno lavorando insieme per sviluppare, in Puglia e Sardegna, progetti per idrogeno verde attraverso elettrolizzatori alimentati da energia rinnovabile.
Lo sviluppo di un progetto analogo nel Petrolchimico di Priolo – insiste Recano – potrebbe essere utilizzato nel processo produttivo della raffinazione e della chimica come migliore opzione di decarbonizzazione.
Il Petrolchimico Siracusano – prosegue – ha quindi le caratteristiche e le potenzialità per utilizzare le nuove opportunità rappresentate dall’idrogeno, e dalle rinnovabili in un mix energetico che può contribuire ad un giusto un processo di transizione energetica.
Il governo e le Imprese – suggerisce – devono individuare progetti di riconversione e riqualificazione industriale del Petrolchimico che promuovano investimenti, per l’efficientamento energetico dei siti, la riqualificazione delle produzioni, la
riconversione delle aree dismesse, la realizzazione di infrastrutture adeguate agli interventi, nonché al potenziamento di quelli esistenti – Porto di Augusta, Punta Cugno, Marina di Melilli – e della rete di mobilità e infrastrutture collaterali per la realizzazione di un nuovo modello di sviluppo funzionale ad un’economia di scala capace di generare ulteriore valore”.
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