Adesione al presidio della Cgil regionale per giorno 11 marzo sotto la Presidenza della Regione
“Sul caso Eni la vera sostanza rimane l’abbandono della chimica di base con la chiusura degli impianti di Priolo e di Brindisi”: lo dichiara Pippo Zappulla Coordinatore Regionale di Sinistra futura Sicilia.
“Quel che viene spacciato per progetto industriale è in realtà la rinunzia del sistema Paese alla chimica di base pur consapevoli che questi prodotti sono e rimarranno indispensabili per tanti manufatti e tante imprese saranno costrette ad importarli dall’estero.
L’Eni – prosegue Zappulla – con la copertura ormai esplicita del Governo Nazionale punta alla finanziarizzazione dell’apparato industriale, cancellando la produzione e il lavoro.
Invece di investire in ambiente, in ecosostenibilità del ciclo produttivo, in ricerca e in qualità del prodotto e del lavoro – aggiunge – si sceglie la strada della pura dismissione.
La verità amarissima, come la storia degli ultimi 15 anni almeno consegna – continua – è che si sta mettendo in campo la tristissima e conosciuta politica dei due tempi: intanto si chiude subito e con mirabolanti promesse di investimenti futuri si convince il territorio ad accettare uno scambio che vedrà solo il primo tempo di questa partita.
Quel che occorre – dichiara il coordinatore regionale di Sinistra futura – è un piano industriale vero, una transizione energetica ed ambientale, per un’industria nuova e sostenibile con la garanzia occupazionale per tutti i lavoratori, diretti e dell’indotto che non si ancora cosa faranno dal 2025 anno previsto per la chiusura dell’etilene al 2027 periodo indicato per la realizzazione della bioraffineria.
Mi auguro che nelle forze sindacali e in quelle politiche prevalga la responsabilità per impedire la desertificazione industriale e la macelleria sociale che, al di là degli effetti speciali, si prevede per la nostra area ed economia.
Solo la mobilitazione unitaria potrà cambiare il percorso drammatico tracciato dall’Eni e dal Governo nazionale.
Noi parteciperemo al presidio annunziato dalla Cgil regionale con le categorie del settore industria per giorno 11 marzo sotto la Presidenza della Regione“.
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