Il ceo del gruppo Emeron, Martines, ha illustrato come il sistema a corrente continua consente un risparmio energetico, rispetto a quello a corrente alternata, pari al 4%
Incrementare l’utilizzo di energia elettrica “pulita” in bassa tensione in corrente continua, prodotta da fonti rinnovabili.
Questa la sfida rilanciata questa mattina dall’ing. Luigi Martines, ceo del Gruppo Eneron – al quale fanno riferimento Energit, società sarda tra le più longeve operanti sul mercato libero dell’energia in Italia, e
Onda Più, operativa in Sicilia – nel corso della tavola rotonda organizzata, a Roma all’università La Sapienza, nell’ambito del progetto Mission Innovation Smart Grid.
Hanno dato i loro contributi tanti diversi autorevoli attori dell’intera filiera dell’energia a cominciare dall’Enea, dal Cnre passando per le principali Università italiane.
Martines ha illustrato i confortanti risultati conseguiti di recente con il progetto condotto a Cagliari che ha visto la realizzazione di un prototipo costituito da un piccolo impianto fotovoltaico con batterie di
accumulo per alimentare due differenti apparati utilizzatori (piccoli elettrodomestici) nativamente funzionanti a corrente continua.
Il progetto ha previsto due step: nel primo gli apparati sono stati utilizzati (impiegando degli adattatori) alimentandoli a corrente alternata.
Nel secondo sono stati alimentati direttamente in corrente continua (come cioè prodotta dai pannelli fotovoltaici) evitando ogni passaggio intermedio.
Dalla comparazione è emerso che il sistema a corrente continua consente un risparmio energetico rispetto al primo pari al 4%, dovuto al fatto che i dispositivi nativamente funzionanti in corrente continua non sono più alimentati in corrente alternata.
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