Il Tavolo di coordinamento e monitoraggio è ulteriore garanzia per la verifica del rispetto del calendario previsto dal piano aziendale
“Bene il protocollo siglato al tavolo ministeriale sul piano di trasformazione Versalis. Adesso si dia una continuità all’ottimo lavoro svolto da tutte le parti in questi ultimi sei mesi e ci si attivi perché gli iter autorizzativi per la trasformazione degli impianti abbiano una corsia privilegiata”.
Così il segretario generale della UST Cisl Ragusa Siracusa, Giovanni Migliore, e il segretario generale della Femca Cisl territoriale, Alessandro Tripoli, intervengono dopo la firma sul documento discusso al termine della lunga riunione presieduta dal ministro Urso al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
“Il protocollo poggia sulle tre solide basi che, come sindacato, abbiamo chiesto e preteso da sempre – dicono ancora i due segretari – quella sociale, occupazionale e ambientale.
Nessuna dismissione, quindi, bensì una trasformazione che rappresenta la continuità produttiva nella nostra area adeguandola ai nuovi mercati e alle nuove produzioni.
Le garanzie occupazionali sono espresse chiaramente, così come è prevista quella riconversione professionale
di tutte le figure presenti nell’area industriale per il rafforzamento delle competenze: sia i diretti che l’indotto.
Il Tavolo di coordinamento e monitoraggio è ulteriore garanzia per la verifica del rispetto del calendario previsto dal piano aziendale – aggiungono Migliore e Tripoli – Noi saremo attenti perché la tempistica diventi l’impegno principale di tutti gli attori protagonisti.
Ecco perché ci rivolgiamo a tutti quegli Enti, dalla Regione a quelli locali – concludono Giovanni Migliore e Alessandro Tripoli – Dovranno essere loro a garantire la regolarità e la rapidità degli iter autorizzativi per l’avvio della trasformazione degli impianti.
Siglato il protocollo bisogna guardare a questo senza rallentamenti e tentennamenti. L’area industriale di Priolo resta
strategica per Eni e dovrà continuare ad essere competitiva nei nuovi scenari economici”.
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