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Questione idrica a Siracusa, la coalizione democratica e progressista: “Cattiva gestione, ora allarmante”

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Lanciata l’operazione trasparenza cominciando dall’analisi del Contratto di Servizio stipulato tra Siam e Comune

La gestione idrica al centro di un intervento della coalizione democratica e progressista.

“Con la giornata di oggi – si legge in un documento a firma di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Avs – Sinistra Italiana e Europa Verde, Sinistra futura, Lealtà e condivisione – intendiamo mettere le basi di un percorso di analisi e di proposta volto ad affrontare e ad analizzare l’intera gestione di una risorsa, che in questa provincia è copiosa ma mal gestita.

Limitare l’utilizzo dell’acqua o di usarla con parsimonia – prosegue la nota – non è l’unica soluzione. Non è infatti il cittadino ad essere responsabile della salvaguardia della risorsa e, prima di individuare il nemico nello spreco
individuale, bisogna accertarsi che tutte le Istituzioni abbiano fatto la loro parte.

La città – sostiene la coalizione – registra da decenni problemi di qualità e quantità di acqua, problemi a cui nessuno ha posto rimedio.

Sebbene alcune fossero previste dal cronoprogramma delle opere sottoscritto dal Gestore, infatti, in molte zone del Plemmirio e della città mancano ancora le condotte fognarie, in Via delle Muse a Fontane Bianche manca ancora la condotta idrica da Cassibile .

Negli ultimi giorni, inoltre, sono stati registrati disservizi nella fornitura idrica nelle zone di Cassibile, Fontane Bianche e Belvedere, ma da anni interi quartieri subiscono – a volte per giornate intere – interruzioni, che – specie in estate – determinano disagi importanti.

Uno dei pochi primati che vanta la nostra città – viene evidenziato – è d’altronde quello della dispersione idrica: la nostra rete è un infatti un colabrodo capace di disperdere il 64,5% dell’acqua immessa che presenta in alcuni casi tubature in amianto, sulle quali non si è fatta abbastanza chiarezza.

Cionondimeno anche l’acqua potabile  è tanto cara quanto scadente, a causa dell’altissimo livello di salinità che la caratterizza, determinato dalla posizione geografica della falda da cui prelevano i pozzi”.

Giudizio negativo sul ciclo di depurazione il refluo: “Dopo essere passato da Canalicchio, viene riversato nel Porto Grande senza trovare alcun utilizzo irriguo per fini agricoli e industriali, rendendo le acque del porto spesso eutrofizzate”.

Tirata d’orecchi anche per i Comuni: “Pur avendo disperatamente bisogno di ingenti investimenti, non hanno fino ad ora partecipato ai bandi nazionali per ridurre le dispersioni di acqua e migliorare la qualità del servizio erogato ai cittadini.

Nessuno dei comuni della provincia ha, infatti, potuto partecipare al bando del Ministro del Sud che metteva a
disposizione 313 milioni di euro finanziati dal programma europeo React-EU né è riuscito a intercettare le risorse messe a bando nell’ambito del Pnrr per il ciclo integrato delle acque e per la realizzazione di fognature e depuratori (600 milioni di euro) e per intervenire sulle reti idriche colabrodo (900 milioni di euro)”.

Dopo le critiche, arrivano le proposte: “Una delle soluzioni percorribili, prima di pensare allo scavo di nuovi pozzi, come da progetto in atto presentato dal Comune di Siracusa nell’ambito del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027 del Ministero per il Sud per circa 20 milioni di euro, potrebbe essere quella dell’utilizzo delle acque
superficiali provenienti per caduta dall’Alta Valle dell’Anapo (Fiume Anapo e affluenti Calcinara e Bottigliera), che discenderebbero tramite la rete di distribuzione, già realizzata su finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno ma mai entrata in funzione.

Soluzione già prevista nell’attuale Contratto del Servizio Idrico della città di Siracusa nonché tra gli investimenti del Piano d’Ambito territoriale per i Comuni della Provincia di Siracusa approvato nel 2021”.

Da qui l’annuncio dell’operazione trasparenza cominciando con il chiedere a Comune e Siam di rendere noti a tutti quali fossero i progetti annunciati lo scorso anno per 49 milioni di euro di fondi pubblici e quali interventi nell’ambito di quei progetti siano stati concretamente realizzati per migliorare lo stato della rete e del servizio idrico.

“Si deve partire proprio dal Contratto di Servizio stipulato tra Siam e Comune di Siracusa per  verificare quali e
quanti progetti esecutivi previsti siano stati effettivamente realizzati, quali e quanti kit antispreco siano stati posizionati negli uffici pubblici, quali e quante campagne informative siano stati messe in campo, quali e quante azioni siano state portate avanti nelle scuole e in città, quali e quanti sportelli siano stati aperti”.

Poi la richiesta di confronto “a tutti coloro che condividono la necessità di azioni concrete mirate alla riduzione della pressione sulla falda, al miglioramento della qualità dell’acqua distribuita, alla riduzione delle perdite, al riuso dei reflui depurati e all’abbattimento degli sprechi”.

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