Il presidente dell’associazione rivendica con orgoglio i risultati ottenuti in questi anni di esperienza amministrativa nella giunta Italia
Sono parole fraterne quelle che Giovanni Randazzo, presidente di Lealtà e Condivisione, scrive dopo la decisione di Pippo Ansaldi di lasciare l’associazione non lesinando critiche anche severe sull’incisività del movimento nell’azione della giunta Italia.
Randazzo considera Ansaldi più che un amico, un fratello maggiore e alle parole di Ansaldi replica così: “Pippo Ansaldi critica Lealtà e Condivisione? Va bene, sta parlando un maestro. Lo si ascolta. Punto! E si medita sulle sue parole”.
Ma il presidente di L&C non si ferma qui e da bravo avvocato rivendica con orgoglio i meriti che Lealtà e Condivisione ha accumulato in questi anni, in cui ha condiviso una responsabilità di governo della città.
Cita, allora, come esempi dell’impegno di persone dedite al bene comune “la battaglia per l’ accoglienza dei migranti della Sea Watch 3, la piena attuazione degli istituti di Democrazia Partecipata, in cui Siracusa svolge un ruolo di avanguardia in Sicilia, l’ avere creato le premesse per uno insediamento stabile per i braccianti stagionali di Cassibile, l’ avvio dei primi brani di mobilità sostenibile dopo l’ adozione del Piano correlativo, l’ approvazione del Regolamento dei Beni comuni, gli interventi per la cura del verde pubblico, il nuovo bando per la gestione dei servizi idrici”.
In conclusione Randazzo torna a Pippo Ansaldi: “Resta per noi e nel nostro sentire uno dei nostri, non intendendo tuttavia personalmente opporre alcuna forzatura sulla scelta da lui operata, e confermando che le sue parole, anche quando aspre e critiche, saranno per noi sempre ed in ogni caso ben accette ed oggetto delle nostre riflessioni ed anche torciniamenti”.
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