Fim, Fiom e Uilm rimangono aperti al dialogo ma al contempo pronti, se necessario, alla mobilitazione generale
Continua lo sciopero dello straordinario dei lavoratori metalmeccanici per il rinnovo dell’accordo integrativo.
Fim, Fiom e Uilm chiedono che sia dato il giusto valore al dialogo che ha portato, in questi anni alla firma dei protocolli di intesa su Salute e Sicurezza e contrasto al Covid.
” Gli appalti nel settore petrolchimico – scrivono in una nota i segretari provinciali Angelo Sardella , Antonio Recano e Giorgio Miozzi – sono caratterizzati da un sistema fatto di precarietà e frammentazione, dove la competizione si sviluppa non sulla qualità dei processi produttivi e sul riconoscimento dei diritti dei lavoratori, ma attraverso pratiche di dumping contrattuale e della progressiva compressione dei diritti e della contrattazione collettiva.
Srm Centro Studi e Ricerche nel primo bollettino del 2023 – riferiscono – restituisce un quadro dell’economia siciliana in ripresa, ma a fare notizia è soprattutto la crescita dell’interscambio dei prodotti petroliferi dove la fa da protagonista l’Isab di Priolo, oggi passata Goi Energy.
Inoltre – aggiungono – sempre Srm riporta che nel 2022 la produzione dei tre poli industriali di Siracusa, Gela e Milazzo vale poco meno di 12,2 miliardi di euro.
I metalmeccanici, che vivono in una condizione di precarietà e sfruttamento – concludono i segretari provinciale di Fim, Fiom e Uilm – aspirano ad una contrattazione di secondo livello capace di redistribuire parte di quanto prodotto
con il loro impegno e il loro sacrificio, per continuare una trattativa vera sull’integrativo”.
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