Avviati di due tavoli di lavoro: il primo sulla proposta di candidare Siracusa a capitale della Cultura Europea 2033 e il secondo sull’idea di una nuova vita per il polo petrolchimico siracusano
E’ ripresa ieri ufficialmente, dopo la pausa imposta dal covid, l’attività di ReStart con un nuovo progetto “ReStart – Il Futuro è oggi”. La presentazione si è svolta nell’ex piazza d’Armi del Maniace con il deputato regionale Giovanni Cafeo, fondatore del movimento Res e promotore del progetto ReStart. Per vedere la VIDEOINTERVISTA clicca QUI
Nel corso dell’incontro, presentati da Marco Zappulla, coordinatore del movimento Res, hanno fatto il loro esordio dei micro-sondaggi aperti esclusivamente alle centinaia di persone presenti all’evento che tramite smartphone hanno potuto elencare le priorità del nostro territorio, scegliere quale dei due tavoli preferisce e soprattutto inviare, sotto forma di nuvola “cloud”, le parole chiave di questa delicata fase; i risultati si aggiornavano sul megaschermo in tempo reale, coinvolgendo il pubblico che poteva così contribuire attivamente alla discussione.
Rosario Sapienza, del team di facilitatori di Impact Hub Siracusa, ha illustrato il metodo di lavoro che verrà applicato nel corso dei prossimi 12 mesi per sviluppare gli argomenti dei tavoli ReStart, diverso da quello messo in campo nelle precedenti edizioni e più incentrato sulle competenze interdisciplinari dei partecipanti; gli stessi tavoli sono stati poi introdotti dai video dei due coordinatori e cioè Antonio Gerbino, giornalista presente poi anche sul palco e Giuseppe Mancini, docente di Chemical Engineering for Industrial Sustainability all’Università di Catania.
Mauro Nicosia, presidente di Confetra, Iole Nicolai, avvocato fiscalista e Carmelo Frittitta, dirigente generale del Dipartimento per le Attività Produttive alla Regione Siciliana hanno infine fornito ulteriori osservazioni e spunti alla discussione, confermando rispettivamente la centralità della logistica come volano per lo sviluppo, le tante possibilità offerte da bonus e crediti di imposta per chi decide di investire sulla cultura e sullo sviluppo sostenibile e infine l’impossibilità, ben espressa dal dottor Frittitta, di pensare a un modello economico che elimina a prescindere il settore industriale.
Dopo la pausa estiva si procederà dunque al completamento di entrambi i tavoli di lavoro che avranno il compito di presentare idee progettuali concrete e di riferimento per l’intera comunità.
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