In soli 3 giorni il questionario è stato compilato da oltre 5 mila persone
Più informazione e formazione alla popolazione: è quanto suggerisce l’esito del sondaggio realizzato dall’Asp di Siracusa per la partecipazione dei cittadini alla evoluzione in atto dei sistemi di accesso alle prestazioni sanitarie e per creare strumenti in grado di essere utilizzati dai cittadini, dal personale sanitario aziendale, dai medici di famiglia
“Sono grato a quanti hanno risposto al mio appello – dichiara il commissario straordinario Caltagirone – dal momento in cui lo abbiamo annunciato, in soli 3 giorni il questionario è stato compilato da oltre 5 mila persone, tra utenti, personale sanitario aziendale, medici di medicina generale e pediatri, tutte interessate a dare riscontro e a collaborare con l’Azienda per fornirci idee più chiare su quanto la popolazione sia pronta al cambiamento, sia in possesso degli strumenti per accedere ai sistemi digitali, su quanto il territorio abbia o meno infrastrutture adeguate
all’accesso a tali servizi.
Al sondaggio tra i cittadini sul grado di conoscenza dei servizi sanitari digitali, hanno risposto via web in 4730; 182 questionari cartacei sono stati rilevati negli ospedali, 407 sono state le risposte da operatori sanitari aziendali, 72 le risposte da medici di medicina generale e pediatri di libera scelta.
Dei cittadini che hanno risposto, l’11% è di età inferiore a 35 anni, il 37% tra 35 e 50 anni, il 34% tra 51 e 64, il 18 over 65 anni.
Complessivamente il sondaggio ha rilevato che il 93% dei cittadini utilizza lo Spid per accedere ai servizi digitali e il 95% conosce il servizio PagoPa per il pagamento del ticket sanitario ma solo il 46% lo utilizza.
Ancor meno cittadini, il 44%, conoscono il servizio regionale SovraCup per la prenotazione online di visite e prestazioni e solo il 35% lo utilizza regolarmente.
La possibilità di attivare il Fascicolo sanitario elettronico la conosce appena il 16% dei partecipanti al sondaggio ed appena il 5% in atto lo utilizza.
Così come gli strumenti di telemedicina per le televisite sarebbero preferiti appena dal 18% degli utenti intervistati, ancor meno dal 14% da parte del personale sanitario aziendale e dal 26% dei medici di famiglia e pediatri.
“Sono dati che ci danno contezza del fatto che ci sono importanti servizi disponibili ma evidentemente non bene pubblicizzati e dunque quasi sconosciuti alla popolazione e questo ci suggerisce di procedere con una massiccia campagna informativa tra la popolazione – commenta il manager Caltagirone – per evidenziare i benefici concreti delle tecnologie digitali, come l’ottimizzazione dei tempi, la riduzione degli errori e il miglioramento dell’assistenza al paziente.
Metteremo in campo sistemi informativi, video tutorial accessibili dal sito internet aziendale che spiegano passo dopo passo come usufruirne, campagne informative sui social e a mezzo stampa, incentiveremo la formazione delle giovani generazioni a partire dalle scuole, creando nell’utente stesso la consapevolezza dell’importanza del cambiamento e la capacità di usufruire di sistemi digitali contribuendo al miglioramento dell’assistenza sanitaria.
Rafforzeremo la collaborazione con i medici e con le farmacie del territorio attraverso un servizio di supporto tecnico progettando nei sistemi informatici interfacce ancora più intuitive.
Ritengo opportuno che si valuti la possibilità di introdurre sistemi di incentivazione per premiare i medici che adottano e promuovono l’uso di tecnologie digitali, la possibilità nelle scuole di fare dotare i ragazzi che compiono
18 anni di identità digitale, di sviluppare programmi di formazione su misura per i medici anche a livello universitario.
Questo – conclude Caltagirone – è solo l’inizio di un percorso che vedrà la tecnologia e l’innovazione al servizio della salute e del benessere dei nostri cittadini.”
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