Tutti reclamano il rilancio del triangolo industriale per puntare alla transizione energetica
Sono tutte reazioni positive quelle di politica e sindacati dopo il via libera del governo al decreto legge che salva di fatto la raffineria Lukoil di Priolo.
“Eprimo gratitudine al governo nazionale -afferma l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo -per la continua collaborazione e la tempestiva risoluzione del problema.
Domenica a Catania, con il governatore Schifani e l’assessore Falcone- aggiunge – incontreremo il ministro del Mimit, Adolfo Urso, per continuare a lavorare su questo importante e delicato problema che coinvolge numerose famiglie siciliane.
Siamo costantemente al lavoro con Roma – conclude – per evitare la “bomba sociale” che la chiusura dello stabilimento provocherebbe sul territorio”.
“Il decreto del Governo per Lukoil – dichiara Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia – mette in sicurezza i posti di lavoro, ma il Petrolchimico merita di più.
Adesso, servono investimenti -conclude -perché finalmente una realtà importantissima non solo per Siracusa e per la Sicilia ma per tutto il Paese abbia il giusto rilievo di risorsa strategica”.
“Questo è un primo passo verso la risoluzione del problema, che con la nomina di un Commissario temporale darà margine per riflettere su una soluzione più strutturale e duratura, quale la sicurezza di continuare con le produzioni e la possibilità di una vendita dell’impianto, ovviamente, a player affidabili”
Lo dichiarano Giuseppe Di Natale e Sebastiano Accolla, rispettivamente Segretari della Uiltec Sicilia e della Uiltec Siracusa.
“Riconosciamo un plauso a questo Governo che, a differenza del precedente, è intervenuto in maniera tempestiva e risolutiva – proseguono – ascoltando le proposte del sindacato e riconoscendo che le Raffineria di Priolo
rappresenta una produzione strategica per il Paese.
Occorre affrontare anche la situazione Ias – aggiungono i due sindacalisti – dove il procedimento giudiziario in atto sta minacciando la chiusura dell’intero polo industriale siracusano.
Anche qui – concludono – confidiamo nell’intervento del Governo e nel lavoro della Magistratura affinchè valutino che in gioco c’è il futuro dei lavoratori, diretti e dell’indotto, nonchè delle loro famiglie”.
“La risoluzione della crisi Isab-Lukoil è stata frutto di un lavoro svolto in sinergia con il senatore Antonio Nicita che ha permesso di salvaguardare il futuro di migliaia di famiglie”.
A dirlo è Tiziano Spada, deputato regionale del Partito Democratico, che esprime soddisfazione per l’applicazione del “modello tedesco”.
Superata la crisi, per Spada è tempo di pensare al futuro del polo petrolchimico siracusano: “Adesso occorre rilanciare il triangolo industriale – spiega il deputato regionale – mettendo nelle condizioni le imprese che insistono al suo interno di svilupparsi e creare nuovi posti di lavoro.
Bisogna altresì garantire la tutela ambientale del territorio.
Il prossimo passo – conclude – deve riguardare necessariamente il depuratore consortile Ias che rischia di mettere nuovamente in ginocchio il polo industriale a causa della continua distrazione sull’argomento da parte del Governo regionale”.
“L’impegno del ministro per le Imprese ed il Made in Italy Adolfo Urso e di tutto ilgoverno Meloni di trovare una soluzione prima del 5 dicembre è stato rispettato ed è una boccata d’ossigeno per le migliaia di famiglie interessate”.
A dichiararlo il segretario Ugl Sicilia Giuseppe Messina, il segretario territoriale di Siracusa Antonio Galioto e Peppino Furci, segretario provinciale della Federazione Chimici del sindacato.
“Adesso il cambio di passo è necessario al rilancio del Polo petrolchimico – concludono Messina, Galioto e Furci – anche in chiave prospettica con investimenti sul sito per puntare alla transizione energetica”.
“Finalmente Roma ha battuto un colpo riconoscendo agli impianti Isab – Lukoil e a tutta l’area industriale di
Siracusa la centralità e la strategicità che meritano”.
A dirlo è Filippo Scerra, parlamentare nazionale delMovimento 5 Stelle.
“Un pressing costante da parte del M5S – ricorda – che a fine aprile aveva rivolto un primo appello al Presidente del
Consiglio Draghi per mettere in luce le problematiche del triangolo industriale siracusano, mentre a giugno aveva richiesto un incontro al Presidente Draghi e ai Ministri del Mise e del Sud, Giorgetti e Carfagna, sempre per trovare soluzioni volte non solo a tutelare quest’area industriale, ma anche per rilanciare l’economia di questo territorio.
Un’azione politica culminata un paio di giorni fa con un’interpellanza al Governo”.
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