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Sanità a Pachino, Salvo Baio: “Necessario un progetto articolato di assistenza socio-sanitaria”

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Baio invita la sindaca Petralito a trattare in prima persona con i vertici dell’Asp, a Siracusa, e a Palermo

Focus sulla sanità a Pachino nell’intervento di oggi di Salvo Baio che oltre ad illustrare i bisogni del territorio a sud di Siracusa, invita la sindaca Petralito a trattare in prima persona con i vertici dell’Asp, a Siracusa e a Palermo.

“Voglio esprimere alla sindaca di Pachino, professoressa Carmela Petralito, e al Consiglio comunale solidarietà e condivisione per la battaglia che unitariamente stanno portando avanti per dotare, finalmente, il territorio pachinese di una adeguata rete di servizi socio-sanitari.

Dall’esperienza da me fatta in passato come amministratore della sanità ho imparato che deve essere la sindaca, che, per legge e per funzione, è l’espressione più alta del proprio territorio e della propria comunità a guidare tale battaglia.

Secondo me, è opportuno che la professoressa Petralito, persona di buona volontà, sulla base del voto del Consiglio comunale, tratti in prima persona con i rappresentati dell’Asp, a Siracusa e a Palermo.

L’ospedale di comunità, se sarà approvato, può essere istituito nella (mega) struttura sanitaria di contrada Cozzi, che rischia rimanere una cattedrale nel deserto, e non per colpa dei pachinesi.

Ma l’ospedale di comunità è solo un segmento della costruzione della rete sanitaria di cui ha bisogno Pachino, come ha giustamente affermato la consigliera Barbara Fronterrè.

Ai fini di tale costruzione, è necessario avere un progetto articolato che punti all’istituzione di servizi specialistici, a partire dalla cardiologia che è una delle principali cause di morte nel Pachinese.

Bisogna poi capire perché solo quattro posti dei 45 previsti per la Rsa sono occupati, mentre, a quanto pare, le strutture private abbondano di ospiti.

Questa rete di servizi deve comprendere una guardia medica efficiente e funzionante senza interruzione.

La comunità scientifica è ormai concorde nel ritenere che il salto di qualità dell’assistenza sanitaria può avvenire solo spostando l’asse dell’intervento nel territorio, cioè lì dove vivono e lavorano le persone.

Pachino può essere un laboratorio di una nuova sanità”.

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