Sul tavolo anche l’aumento dei costi energetici e la gestione futura del servizio
Una rete idrica vecchia di 50-60 anni con una dispersione pari al 65% e con una media di interventi di riparazione nel servizio idropotabile che nel solo 2021 è stata di 5 al giorno (1.532 in totale): questo è il grande nodo da risolvere a Siracusa.
Un nodo sul quale Dam, socio unico di Siam, sta lavorando insieme all’altra necessità, quella di migliorare la qualità dell’acqua.
Su queste emergenze Dam ha già presentato 9 progetti del valore di 49 milioni di euro, partecipendo ad un bando che non prevede come requisito di essere gestore unico dell’Ati di riferimento.
La società spagnola ne ha discusso ieri con il sindaco Francesco Italia, con il Comune che ha già presentato un altro progetto sull’apertura di due nuovi campi pozzi.
Oggi la conferenza stampa del presidente Juan Godoy con Juan Ignacio Garcia, direttore generale e i vertici di Siam che hanno espresso la loro voglia e intenzione di continuare a fare impresa a Siracusa.
L’Ati della provincia aretusea si è già espressa per la gestione pubblica del servizio, ma secondo il presidente Godoy gli enti pubblici questa potrebbe non essere la strada giusta.
Anche sull’aumento esponenziale dei costi energetici (Siam è passata da una spesa di 4,6 milioni del 2021 ad una proiezione di 11,5 milioni nel 2022) al ci sono allo studio delle proproste che vedono insieme pubblico e privato, partendo dall’installazione di impianti fotovoltaici così da non gravare oltremisura sui cittadini-utenti.
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