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Si spaccia per agente segreto per conquistare una donna: 2 poliziotti indagati a Siracusa

Si spaccia per agente segreto per conquistare una donna: 2 poliziotti indagati a Siracusa

Arruolano la donna per indagini sotto copertura su sette sataniche e cellule terroristiche: ma era tutto finto

Si spaccia per agente segreto per conquistare una donna e finisce per essere indagato, insieme ad un collega complice, per stalking e falso con il rischio, per entrambi, di finire a processo.

Si tratta di due poliziotti di Siracusa: un assistente capo di 47 anni e un vice commissario di 60 anni.

La vicenda è stata raccontata oggi sulle pagine della cronaca romana del Corriere della Sera.

Tutto comincia quando una donna di 38 anni viene assunta come traduttrice di russo, ucraino e inglese dalla Procura.

Il poliziotto, sposato, si innamora della donna. Per conquistarla, e mantenere una relazione clandestina, mette in atto un’articolata pantomima in cui si rivela a lei come un agente dell’Aise (i servizi segreti esterni), e in questa veste la arruola in una squadra addestrata a compiere operazioni segrete.

Con la collaborazione del collega, il poliziotto le assegna compiti come studiare cellule terroristiche inesistenti o fantomatiche sette sataniche.

Ora entrambi gli uomini potrebbero finire a processo per stalking e falso, dopo che la donna li ha denunciati a seguito della scelta di interrompere i rapporti.

I due poliziotti per dare credibilità alla trama le presentano anche due veri agenti segreti, uno di un servizio estero, e la fanno raggiungere al telefono da un fantomatico Don Barilli (in realtà uno dei due agenti con la voce contraffatta, che afferma di essere un sacerdote sotto copertura e le affida dei compiti).

Quando la donna si trasferisce a Roma per seguire un master, il poliziotto con cui ha una relazione si ingelosisce e le installa un software per spiarla, dicendogli però che è per proteggerla perché il suo ex fidanzato e la sua migliore amica erano in una setta satanica.

Il 47enne e il suo collega arrivano a falsificare un tesserino e un documento dei veri servizi segreti per rendere credibile il ruolo della donna e un bonifico di pagamento.

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