Le richieste di Cgil, Cisl e Uil ai governi nazionali regionali e locali
Domani, 28 aprile, si celebra la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro e la Cgil Cisl e Uil partendo dai numeri del 2022, lanciano un forte allarme.
In Sicilia, nel 2022, si contano 50 morti, di cui 6 a Siracusa, città che si colloca al 21° posto in Italia. Dei 50 decessi sul lavoro, 12 avevano dai 60 ai 69 anni, 4 erano over 70 (età buona per la pensione, non per faticare ancora nei campi, nei cantieri e sui ponteggi).
La fascia di età più colpita rimane quella fra i 40 e i 59 anni.
In provincia di Siracusa, gli infortuni denunciati nel 2022 sono stati 1901, rispetto ai 1212 dell’anno precedente, con un incremento del 56,8%.
“Sono numeri da bollettino di guerra – denunciato i tre segretari, Alosi, Carasi e Lionti – e le ragioni di questa
strage continua sono note a tutti gli esperti della materia.
Il vero problema – aggiungono – è innanzitutto quello di assicurare l’effettiva applicazione della già esistente normativa sulla sicurezza ( che peraltro è omogenea a livello europeo).
Questa, però – spiegano – fa a pugni con una carenza assoluta di controlli non solo per gli enormi vuoti in organico degli enti competenti (in Sicilia su un fabbisogno acclarato di 300 ispettori si registra la presenza di soli 63 unità di cui soltanto qualche sparuta unità a Siracusa) ma anche per l’assenza della necessaria integrazione funzionale tra i servizi di sorveglianza di Inail, Inps, Asp e Ispettorato del Lavoro”.
Da qui le richieste del sindacato unitario che punta alla stipula di un Patto per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro.
“Chiediamo ai Governi nazionale, regionali e locali che tutti i finanziamenti alle imprese, che aumenteranno
sensibilmente col Pnrr, siano condizionati ad investimenti in salute sicurezza; di varare il modello di qualificazione delle imprese anche attraverso l’introduzione della patente a punti, che siano applicati solo i contratti collettivi di
lavoro sottoscritti dalle Associazioni Sindacali comparativamente più rappresentative.
Mai al lavoro – aggiungono – senza una preparazione e un addestramento adeguati, istituire un coordinamento permanente fra Ispettorato Nazionale del Lavoro, Azienda Sanitaria, Inail, Inps e organi di vigilanza, introdurre l’ obbligo di formazione per i datori di lavoro, introdurre il divieto di contratti d’appalto al massimo ribasso e con aziende non perfettamente in regola con le disposizioni normative in salute e sicurezza sul lavoro, inserire nei programmi scolastici la materia della Salute e Sicurezza sul lavoro”.
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