Dalla giuria domande sull’obiettivo primario del programma, uso della tecnologia, governance, fattibilità e sostenibilità economica
Ricucire il centro di Siracusa alle periferie e farla diventare nel suo complesso “Capitale Italiana della Cultura 2024”: questo l’obiettivo dichiarato già nel dossier di candidatura e ribadito oggi davanti alla giuria ministeriale nel giorno dell’audizione, trasmessa in diretta streaming.
Ha aperto il sindaco, Francesco Italia, rivolgendo un pensiero al popolo ucraino e mettendo in connessione la cultura come elemento importante per la costruzione della pace.
Quindi la presentazione della delegazione siracusana, composta dalla docente universitaria Monica Centanni, Umberto Croppi di Federcultura, Fabio Granata assessore alla Cultura, Luca Introini e Renata Sansone di Civita, Patrizia Maiorca dell’Area Marina protetta del Plemmirio, Marina Valensise dell’Inda.
Poi il racconto della città è stato affidato ad un video di 18 minuti che con immagini suggestive e le parole di testimonial importanti ha spiegato il rapporto tra acqua e luce, viaggiando da Ortigia, alla Borgata, dal Teatro Greco, all’Accademia dell’Inda, dal Castello Maniace all’Area Marina Protetta del Plemmirio per tornare al Teatro comunale.
Subito dopo il video, Umberto Croppi ha sottolineato il grande sforzo corale per realizzare il dossier e la vasta rete di sostenitori e partner che si è creata che – ha detto – darà vita ad un’agenzia stabile di promozione del territorio per attrarre investimenti, cervelli e fare di Siracusa una città-laboratorio al centro del Mediterraneo”.
Terminata la mezz’ora messa a disposizione, è toccato alla giuria, presieduta da Silvia Calandrelli, direttrice di Rai Cultura, dare il via alle domande.
Sono state 5 in tutto che hanno approfondito il tema delle ricucitura tra centro e periferie, indicato nel dossier come primo obiettivo, l’uso della tecnologia nella realizzazione del programma, la governance, la fattibilità e la sostenibilità economica attraverso l’apporto di sponsor privati.
Dalle risposte è emerso che la ricucitura mira in primis all’attivazione del processo di riconoscimento, facendo riappropriare i cittadini dei luoghi identitari attraverso la dislocazione degli eventi culturali.
L’uso innovativo della tecnologia è partito già dalla realizzazione del logo, un QRcode che diventerà la porta di accesso alle attività.
La governance avrà anche il ruolo di falicitatore e attrattore di investimenti e servirà per beneficiare a lungo termine del programma.
Su fattibilità delle opere indicate nel dossier e sull’apporto di sponsor privati per sostenibilità economica del programma dalla delegazione sono arrivate risposte rassicuranti: “Tutto quanto è elencato – ha precisato Monica Centanni – è in potenza, deve solo diventare atto grazie alla spinta istituzionale”.
Prima di chiudere con la visione di uno spot che da oggi è il veicolo di marketing e promozione, Croppi ha ricordato nel nel 2024 Siracusa sarà la sede del Congresso mondiale della Giude Turistiche che regalerà alla città una grande visibilità internazionale e sarebbe bello poterlo avere con il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2024.
Entro il 29 marzo la Giuria raccomanderà al Ministro della Cultura la candidatura del Comune, della Città metropolitana o dell’Unione di Comuni ritenuta più idonea a essere insignita del titolo.
In gara oltre a Siracusa, Ascoli Piceno, Chioggia, Grosseto, Mesagne, Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio, l’Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento, Viareggio e Vicenza.
© E' VIETATA LA RIPRODUZIONE - TUTTI I DIRITTI RISERVATI