Ma c’è il “Comitato Libero” che porta sempre avanti l’idea della demolizione della copertura dell’ecomostro
Quella di ieri sera sulla terrazza del parcheggio Talete in Ortigia è stata una grande festa dello sport.
Tanti bambini e bambine, ragazzi e ragazze si sono esibiti nelle varie discipline grazie alle tante associazioni e società sportive che si sono messe a disposizione per la BeActive Night, organizzata nell’ambito della settimana europea dedicata alla promozione dell’attività sportiva.
Grande la soddisfazione dell’assessore Giuseppe Gibilisco: “E’ stato un banco di prova anche per capire se quell’ecomostro può essere trasformato in centro di aggrecazione sportiva per i nostri cittadini.
La risposta, alla luce del successo di ieri – aggiunge – è scontata. A breve ultimeremo un rendering per far capire cosa vogliamo realizzare al terrazzo del Talete.
Un nuovo luogo – spiega Gibilisco – dove i nostri concittadini potranno fare sport gratuito all’aria aperta.
Forse i nostri lungomare – conclude – non saranno mai attrezzati è rispettati come quelli delle riviere adriatiche, ma è giusto e doveroso renderli fruibili per tale scopo”.
Una possibilità, quella di mantenere la copertura del Talete che non trova d’accordo il portavoce del comitato “Levante Libero” Giuseppe Implatini che rilancia l’idea della demolizione.
“Com’è possibile – afferma -che l’amministrazione comunale a distanza di mesi dalla risoluzione del contenzioso con la Regione Siciliana sul caso Talete, non abbia avviato ancora un tavolo tecnico per uno studio di fattibilità finalizzato alla demolizione della copertura ecomostro.
E’ l’unico intervento risolutivo per il lungomare di Levante – aggiunge – ovvero quello capace di restituire a tutta quella parte di Ortigia il suo naturale affaccio ad est.
Eppure – continua – le risorse del Pnrr c’erano e ci sarebbero, così come il massimo ente in termini di progettazione disposto ad impegnarsi sull’obiettivo della stesura di un progetto di fattibilità tecnico economica utile ad intercettarli quei fondi. Cosa manca ancora?”.
Perplessità vengono poi espresse da Implatini sulla capacità si sovraccarico accidentale massimo del solaio che non raggiungerebbe quella minima utile allo svolgimento di queste attività fisiche.
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