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Teatro greco e spettacoli, l’idea di Moschella: “Si potrebbe riproporre la disposizione del 2003 utilizzata per un’edizione dell’Ortigia Festival”

giornata

La cavea libera e senza copertura, spettacolo nel proscenio e pubblico in tutta l’area in terra battuta di fronte al Teatro

E’appena terminata, dopo la Stagione degli spettacoli classici, anche la seconda edizione di concerti pop al Teatro greco di Siracusa.

E anche stavolta le polemiche e il dibattito aspro non sono mancati: il fronte di coloro che mettono al primo posto la tutela del monumento si è contrapposto a chi, pur nel rispetto delle regole e delle prescrizioni di sicurezza del bene archeologico, sono per la fruizione del sito.

Fabio Moschella, imprenditore e già assessore della scorsa amministrazione, interviene sul tema portando avanti un’idea precisa.

“Il Teatro Greco – scrive – sia scenario degli spettacoli classici e di eventi di assoluto valore artistico in esclusiva o in prima nazionale”.

Partendo da questa convinzione ripropone una dispozizione già utilizzata nel 2003 in occasione di un’edizione dell’Ortigia Festival: “La cavea scenario libero, disimpegnata dalle imbracature lignee, lo spettacolo nel proscenio, il pubblico in tutta l’area in terra battuta di fronte al Teatro.

Non so se fu un’intuizione del direttore artistico Roberto Andò – aggiunge – o una scelta di Robert Wilson per la sua “ Tentazione di Sant’Antonio “ ispirata al testo di Gustave Flaubert.

Il Teatro ospitò, in questa veste straordinaria, il Mahabarata di Peter Brook, l’Edipo di Sotigui Kouyaté

Già vent’anni fa – prosegue – ci fu offerta una nuova idea di fruizione del Teatro che chiuderebbe in positivo ogni polemica.

Di quell’edizione un’indimenticabile Metamorfosi di Ovidio di Giorgio Barberio Corsetti, tra l’Orecchio di Dionisio e il giardino delle Latomie del Paradiso sullo sfondo della Grotta dei Cordari.

Gli effetti di questa scelta – spiega Moschella – sarebbero molteplici ed in gran parte positivi.

Il Teatro rimarrebbe sempre libero per la fruizione turistica, per la ricerca, gli studiosi, gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

La cavea non verrebbe ogni anno tormentata dalle coperture lignee e da ogni altro intervento di installazione e manutenzione.

Il denaro speso ogni anno per attrezzare il teatro ( circa 100 mila euro l’anno ) potrebbe essere destinato per la predisposizione di spazi a sedere sicuramente più comodi degli attuali.

Per recuperare la diminuzione di posti a sedere si potrebbero aumentare le repliche ed estendere la stagione fino ad ottobre. D’altra parte il teatro, malgrado gli indiscutibili successi di pubblico, non registra sempre il sold out.

Un prolungamento della stagione avrebbe effetti positivi sul turismo e – cobclude – l fascino del Teatro rimarrebbe in tutta la sua grandezza e integrità”.

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