I due si sarebbe rivolti ad un commerciante chiedendo 25.000 euro, sostenendo di essere stati mandati da un esponente del clan “Pinnintula”
Tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso: questa l’accusa nei confronti di due persone arrestate, su delega della Procura Distrettuale Antimafia di Catania, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Siracusa.
Il provvedimento è stato eseguito tra i comuni di Avola e Noto.
L’indagine, avviata ad aprile 2021, ha avuto origine dalla denuncia presentata, sin dal primo incontro con i presunti estortori, dal titolare di una nota attività commerciale di Avola al quale i due si sarebbero rivolti perottenere 25.000 euro che sarebbero serviti per sostenere alcune spese processuali.
I due avrebbero avanzato le loro richieste in più occasioni e dichiarato di essere stati mandati da un esponente di
vertice del clan mafioso dei “Pinnintula” prospettando, indirettamente, nel tipico gergo mafioso e intimidatorio, le conseguenze che sarebbero potute derivare in caso di mancata dazione del denaro.
A riscontro ci sarebbero le riprese filmate che hanno documentato gli incontri tra gli indagati e la vittima e le intercettazioni, oltre che iservizi di osservazione, controllo e pedinamento.
Gli indagati raggiunti dalle predette misure custodiali sono: Antonino Carbé, 47 anni di Avola e Paolo Masuzzo 60 anni di Noto.
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