La vendita di una auto, poi risultata malfunzionante, aveva via via incrinato i rapporti tra vittima e aggressore. Sono 17 i capi di imputazione addebitati, a vario titolo, ai 6 indagati
Avviso conclusione indagini per 6 persone indagate, a seguito del tentato omicidio a mano armata commesso in una zona centrale di Avola, il 15 marzo scorso.
Al culmine di una lite tra due persone, uno di loro ha esploso almeno 10 colpi di arma da fuoco, raggiungendo l’altro con 4 colpi.
Il responsabile è stato poco dopo sottoposto a fermo di Pg e sono state rinvenute sia alcune munizioni inesplose sia l’arma clandestina, che nel frattempo era stata occultata in un terreno, a poche centinaia di metri dal luogo dei fatti.
I poliziotti intervenuti si sono trovati davanti un uomo sanguinante di poco più di trent’anni che si stava allontanando con un grosso martello in mano, con il quale ha provato a difendersi dal suo aggressore, disarmandolo e causandogli lesioni al corpo, per poi danneggiare la sua auto.
Per la ricostruzione di quanto accaduto, gli investigatori, diretti dal Procuratore Aggiunto Fabio Scavone e dal Sostituto Procuratore Gaetano Bono, hanno avviato un’articolata attività di indagine che ha permesso di ricostruire sia la dinamica dell’aggressione che le motivazioni del grave fatto di sangue.
In pratica l’aggressore, dopo essersi procurato illecitamente un revolver clandestino, si è messo alla ricerca del rivale fin dal mattino del 15 marzo, raggiungendolo in un autolavaggio del centro di Avola, dove gli ha sparato contro, ad altezza del torace e a distanza ravvicinata, almeno 10 colpi.
Tra i due era in atto una contesa legata alla precedente vendita di una auto poi risultata malfunzionante, cosa questa che aveva incrinato i rapporti tanto da sfociare nell’incendio degli ingressi di 2 negozi e di un’auto, che l’aggressore ed un altro soggetto avevano subito da parte della vittima poche settimane prima.
Da qui gli avvisi emessi, a vario titolo, a carico di 6 indagati con 17 capi di imputazione, che vanno dal tentato omicidio aggravato, al danneggiamento a seguito di incendio, alla ricettazione, alla detenzione e porto illecito di arma clandestina, al favoreggiamento personale.
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