Aumento di 18 tonnellate o ripartizione del contingente non utilizzato nel 2023?
Si consuma sulle quote del tonno rosso per i pascatori siciliani lo scontro tra il ministro Lollobrigida, per tramite del deputato Luca Cannata, e Cateno De Luca con Edy Bandiera, il primo leader di Sud chiama Nord e federatore della lista Libertà ed Edy Bandiera, già assessore regionale alla Pesca.
Questa mattina l’annuncio di Cannata (FdI): “Con il decreto del nostro ministro Lollobrigida aumentano le quote del tonno rosso in Sicilia, un traguardo importante che consentirà ai proprietari delle imbarcazioni di poter partecipare alla campagna di quest’anno con un aumento del pescato.
Nel 2023 la pesca accidentale aveva 118 tonnellate – aggiunge – adesso invece sono 136 senza contare le quote aumentate per la Sicilia sulla piccola pesca e sulle feluche, aumentate anche quelle.
Lo avevamo annunciato ad aprile e lo abbiamo fatto”.
A breve giro di posta la replica di Le Luca e Bandiera: “Spiace – scrivono in una nota – che il ministro, prima di avventurarsi in dichiarazioni fuorvianti, non riporti fedelmente ciò che è scritto nei suoi atti ufficiali e si speculi su un argomento così importante e delicato per il settore.
È proprio l’art. 1 del decreto, infatti, che specifica già nel suo titolo che si tratta di ‘Ripartizione del contingente nazionale di cattura non utilizzato nel 2023’.
Anzi – insistono – andrebbe sottolineato che per la campagna del 2023 l’attuale Ministro Lollobrigida chiuse la pesca quando ancora c’era una disponibilità di 127 tonnellate con un mancato guadagno per tutti i pescatori.
E inoltre – proseguono De Luca e Bandiera – c’è un ritardo per la campagna pesca del 2024 sulla pubblicazione dei decreti ministeriali sia riguardo il tonno che lo strascico.
Dica il ministro – concludono – perché i pescatori aspettano i pagamenti del fermo pesca obbligatorio del 2020, 2021 ,2022 e 2023. Finanziati con il Feamp, che si è concluso a Dicembre”.
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