In scena il dramma di un eroe disperato che, in preda alla follia, ha compiuto un’azione indegna e che decide di togliersi la vita
“Un eroe deve vivere nobilmente o nobilmente morire”: questo il pensiero di Aiace che, dopo una notte di orrida follia, decide di togliersi la vita.
Da eroe che era, si sente peggiore dell’ultimo degli uomini e pensa bene di farla finita.
Ieri sera sul palco del Teatro greco, nell’ambito della 59 Stagione delle rappresentazioni classiche dell’Inda, è andato in scena il dramma di un eroe.
Le musiche originali di Giovanni Sollima, le scene e il disegno luci di Nicolas Bovey sostengono perfettamente il testo tradotto da Walter Lapini.
La scena è ambientata in un accampamento degli achei e rende subito l’idea della carneficina che si è consumata nella notte con le tende intrise di sangue.
Solo che ad essere stati uccisi da Aiace, in preda alla follia determinata dal capriccio degli dei, non sono stati i nemici ma un gruppo di pecore e buoi.
Quando Aiace (interpretato da Luca Micheletti che è anche regista) si sveglia e si fa raccontarre dalla concubina Tecmessa (Diana Manea) cosa è accaduto, piomba nel dramma.
“L’eroe che era, non è più, adesso è anche lui un’ombra” e non gli resta che trovare la morte tutti i costi.
“Il mio onore – dice al colmo della disperazione Aiace – è morto insieme a queste bestie.
A nulla valgono le parole di Tecmessa, Aiace saluta il figlioletto (in scena la figlia di Micheletti) e parte per trovare il luogo adatto in cui consumare l’ultimo atto della sua vita.
Non vuole per nessun motivo diventare oggetto di scherno da parte dei suoi nemici e il suo destino si compie nonostante gli altri.
Dopo la sua morte nasce la questione della sorte del suo cadavere: un accorato Teucro (Tommaso Cardarelli) vuole a tutti i costi dare sepoltura ad Aiace, di contro Menelao (Michele Nani) e Agamennone (Edoardo Siravo) si oppongono.
L’intervento risolutivo e da mediatore di Odisseo (Daniele Salvo) consente di rendere l’ultimo omaggio ad Aiace, nonostante i loro rapporti passati da nemici.
“Quando un valoroso cade – sono le parole di Odisseo – non è giusto fargli oltraggio”.
Il dramma si chiude così accompagnato da un lungo applauso con standing ovation per tutto il cast.
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