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Università a Siracusa, Baio critico: “Manca ancora un progetto razionale e moderno”

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Giudizio positivo, invece, sull’avvio della ristrutturazione di Palazzo Impellizzeri e su quella successiva dell’ex caserma Abela con l’annuncio del progetto

“Manca ancora un progetto moderno e razionale dell’università a Siracusa”. Ad  affermarlo è Salvo Baio che è stato presidente del Consorzio universitario Archimede, e che esprime il suo parere critico dopo la presentazione la scorsa settimana del nuovo assetto dei corsi universitari.

Accolta con soddisfazione, invece, la notizia dell’avvio della riqualificazione di Palazzo Impellizzeri e quella successiva dell’ex caserma Abela con l’annuncio del progetto.

Ma, secondo Baio:”i corsi di studio richiedono scelte mirate”. Di seguito l’intervento:

“Il sindaco Italia e l’assessore Granata hanno rilanciato il vecchio, e ormai logoro, ritornello dell’ampliamento dell’offerta formativa universitaria, prendendo spunto dai lavori di ristrutturazione di Palazzo Impellizzeri e dell’ex caserma Abela, annunciati dal rettore dell’Università di Catania.

Naturalmente si sono ben guardati dal dire quali sarebbero i nuovi corsi di laurea destinati a Siracusa per la semplice ragione che non ne è previsto neanche uno, oltre a quelli già esistenti e cioè Architettura e Promozione del patrimonio culturale, quest’ultimo attivato nell’anno accademico 2020/2021.

Ancora una volta la Giunta Italia promette ciò che non farà e che non è riuscita a fare in questi anni. Peraltro il corso in beni culturali è stato, spiace dirlo un flop, se solo si tiene conto che tra il primo e il secondo anno accademico in tutto si sono iscritti poco più di cinquanta studenti.

Va ricordato che a giugno di due anni fa Italia e Granata avevano promesso l’attivazione di master internazionali e l’avvio di collaborazioni con università di altri Paesi e che, il solito refrain, avrebbero ampliato l’offerta formativa. Niente di tutto questo è avvenuto.

A dicembre del 2009, l’allora rettore Recca comunicò all’assessorato regionale ai Beni culturali i dati riguardanti l’insediamento universitariuo siracusano, che comprendeva, tra lauree triennali e specialistiche, tre corsi in Architettura e cinque in Beni culturali, oltre alla Scuola di Archeologia.

Inoltre risultavano attivati un master di primo livello con la facoltà di Giurisprudenza, un master di secondo livello in lingua inglese per studenti di vari Paesi del Mediterraneo con la Scuola superiore di Catania e un master di secondo livello con la facoltà di Lettere. A Siracusa erano iscritti 2265 studenti universitari.

Quell’insediamento, per ragioni complesse da spiegare, venne in buona parte smantellato (ma non per responsabilità dei sindaci Garozzo e Italia) e ridotto alla sola Architettura.

Ma, al netto delle buone intenzioni e sorvolando sulle promesse, rimaste tali, di Italia e di Granata, resta il fatto che l’attuale amministrazione non ha putroppo saputo dar vita ad un razionale e moderno progetto universitario per Siracusa.

La ristrutturazione di Palazzo Impellizzeri, benchè tardiva, è una buona notizia, perchè i corsi universitari devono tenersi in edifici prestigiosi; ancora più importante è l’annuncio del progetto di ristrutturazione dell’ex caserma Abela perchè conferma la volontà dell’ateneo catanese di consolidare l’insediamento siracusano.

Di ciò va dato atto al rettore Priolo. Deve essere chiaro che una cosa sono i contenitori, le sedi universitarie, altra cosa sono i corsi di studio, i quali richiedono scelte mirate da parte del Comune (e non solo) d’intesa con l’università”.

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