Per l’esponente del Pd “alla base non c’è un progetto ideativo aderente al tessuto storico e culturale della città”
Nei nuovi corsi di laurea annunciati dall’amministrazione comunale di Siracusa non c’è coerenza con la vocazione del territorio. A dirlo, nella nota che segue è l’esponente del Pd Salvo Baio dopo l’annuncio del Protocollo d’intesa sottoscritto conl’Università di Messina:
“Negli ambienti accademici più rigorosi si parla di università sotto casa per indicare la moltiplicazione scriteriata dei corsi di laurea.
Addirittura l’Amministrazione comunale di Siracusa dice di volerne attivare cinque in un solo colpo, stando al protocollo d’intesa sottoscritto con l’Università di Messina: Giurisprudenza, Scienze Politiche, Consulente del lavoro e scienze dei serivizi giuridici, Scienze motorie, Scienze infermieristiche.
Le lezioni dovrebbero tenersi nei locali dell’ex liceo Gargallo, alla Cittadella dello Sport, e al Campo Di Natale.
I corsi, nella migliore delle ipotesi, dovrebbero iniziare ad ottobre di quest’anno, non tutti, ma, forse, solo due: Scienze infermieristiche e Scienze motorie.
Quanto è credibile questo progetto di ampliamento dell’offerta formativa nella nostra città? I precedenti non depongono a favore del sindaco Italia, che fin qui le ha sparate grosse, benché in quattro anni e mezzo abbia realizzato solo un corso di laurea in Promozione del patrimomio culturale, al quale, tra il primo e il secondo anno accademico, si sono iscritti poco più di cinquanta studenti, un flop clamoroso.
Italia aveva promesso master e collaborazioni internazionali, ma chi li ha visti? Aveva anche parlato della istituzione di un Polo di eccellenza di beni culturali, ma alle parole non sono seguiti i fatti.
Era stata promessa la ristrutturazione di Palazzo Impellizzeri per ospitare il corso di laurea, ma i lavori avranno inizio, forse, nella prossima primavera, grazie all’Università di Catania, che, ricordiamolo, a fine anno farà partire anche i lavori per la ristrutturazione dell’ex Caserma Adela, sede di Architettura. Un investimento di quasi dieci milioni di euro.
Quanto ai locali per i nuovi corsi di laurea, dubito fortissimamente che saranno pronti entro l’anno, sempreché il protocollo con Messina non venga stoppato dalla non rielezione dell’attuale sindaco, il quale, stranamente, non ha sottoscritto personalmente il protocollo d’intesa ma glielo ha fatto sottoscrivere, circostanza singolare, al commissario Giuseppe Di Gaudio che sostituisce il Consiglio comunale. Sarebbe intressante capire il perché di questa scelta.
Qual è l’idea. se ce n’è una, che ha guidato Palazzo Vermexio nella scelta dei nuovi corsi di laurea? Secondo un orientamento culturale ormai consolidato, l’insediamento universitario nelle sedi decentrate dovrebbe essere coerente con la storia, la tradizione, la vocazione del territorio di riferimento.
Gli amministratori siracusani che per primi hanno sposato la causa universitaria, parlo di Mario Cavallaro, di Titti Bufardeci, di Bruno Marziano, scelsero la filiera culturale basata su Architettura, Beni culturali, Scuola di Archeologia, Divulgazione della Cultura Classica, Economia dei beni culturali.
L’Amministrazione Italia invece ha preso in blocco, si potrebbe dire all’ingrosso, cinque corsi di laurea, tra di loro diversissimi, senza che alla base vi sia un progetto ideativo aderente al tessuto storico e culturale della città.
Spiace dirlo, ma questo è un diplomificio multiplo da catalogare alla voce campagna elettorale”.
© E' VIETATA LA RIPRODUZIONE - TUTTI I DIRITTI RISERVATI