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il decreto

Usura e scommesse clandestine ad Augusta, nuovo sequestro beni per 400mila euro

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Sigilli a villa di lusso, a un’auto di pregio, a 4 polizze vita e a conti correnti con depositi vari pari ad almeno 30 mila euro, oltre che al 20% delle quote societarie di un bar-ristorante

Eseguito, dalla divisione della Polizia Anticrimine, un decreto di sequestro di beni emesso dalla Sezione Misure di
Prevenzione del Tribunale di Catania, su proposta congiunta del Questore di Siracusa e del Procuratore della Repubblica di Catania.

Il provvedimento riguarda un 40enne nullafacente di Augusta, già noto alle forze di polizia ed integra il pregresso, già eseguito il 2 maggio scorso, che scaturiva dalle indagini che il 30 settembre 2021 determinavano, nell’ambito dell’operazione “Ludos”, l’arresto dell’uomo, insieme ad altri 10, tutti di Augusta, ritenuti a vario titolo responsabili di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla gestione di scommesse clandestine on-line, esercizio abusivo di attività finanziaria ed usura, al vertice della quale vi era il 40enne.

Le indagini patrimoniali hanno consentito di evidenziare da un lato la spiccata pericolosità sociale dell’uomo con precedenti per furto aggravato, ricettazione, appropriazione indebita, truffa, esercizio di gioco d’azzardo  ai quali si aggiungono gli attuali, di esercizio abusivo di gioco di cui era promotore e di usura, e dall’altro l’assoluta sproporzione tra i redditi e le entrate ufficiali del suo nucleo familiare, rispetto all’effettivo patrimonio immobiliare e
mobiliare di cui si è accertata la disponibilità.

Da qui il decreto di sequestro per un valore complessivo stimato in almeno 400 mila euro, consistenti in una villa di lusso, un’autovettura di pregio, 4 polizze vita e conti correnti con depositi vari pari ad almeno 30 mila euro.

L’azione ablatoria odierna ha riguardato il 20% delle quote societarie di un’azienda attiva nel settore della gestione di bar-ristorante di Augusta, il cui valore sarà stimato dall’Amministratore Giudiziario nominato dal Tribunale, di proprietà della convivente ma comunque riconducibili al quarantenne.

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