“Abbiamo deciso di sospendere la nostra partecipazione allo sciopero – hanno dichiarato – ma andremo nelle sedi istituzionali per rivendicare soluzioni strutturali”
“Oggi a Priolo, domani a Roma. Lukoil è vertenza di rilievo nazionale, adesso quindi attendiamo dal Governo risposte concrete, come promesso, alla richiesta di futuro che parte da Siracusa e dalla Sicilia”.
Lo hanno detto stamattina a Priolo, la segretaria generale della Uil Sicilia Luisella Lionti e il segretario nazionale Uiltec Andrea Bottaro.
Presenti il segretario regionale della Uiltec Peppe Di Natale e i segretari territoriali di Feneal, Uiltucs, Uilm, UilTrasporti e Uiltec Saveria Corallo, Anna Floridia, Giorgio Miozzi, Silvio Balsamo e Sebastiano Accolla.
Gli esponenti sindacali sono intervenuti nel corso di un’assemblea Uil del settore Industria alla quale hanno partecupato centinaia di lavoratori.
Per domani, invece, è stato confermato il presidio a Roma dinanzi alla sede del Ministero dello Sviluppo nelle ore del confronto con le parti sociali, convocato dal ministro Adolfo Urso per discutere della vertenza Lukoil.
“Nessuno parli di sindacato diviso, solo visioni differenti su come manifestare – affermano Lionti, Bottaro, Di Natale, Corallo, Floridia, Miozzi, Balsamo e Accolla – Noi porteremo la voce dei lavoratori a Roma, coerenti con la tradizione del sindacato siracusano, perché questa area industriale è un asset strategico per il Paese.
In considerazione della convocazione al Mise – spiegano – abbiamo deciso di sospendere la nostra partecipazione allo sciopero ma, in linea con il documento unitario che abbiamo sottoscritto e facciamo ancora adesso nostro, andremo nelle sedi istituzionali per rivendicare soluzioni strutturali.
Chiediamo – concludono – che lo Stato si faccia garante dello stabilimento Isab di Priolo con l’intervento di Sace, la finanziaria controllata dal Ministero dell’Economia, e che venga percorsa la strada della nazionalizzazione, tra l’altro già intrapresa in altri Paesi”.
Sollecitati anche investimenti seri per rafforzare le filiere e “far diventare Priolo il più grande hub energetico del Mediterraneo”.
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