La prima protesta l’8 agosto scorso. Altre inizitive sono già in programma
“Non ci fermeremo fintanto che non avremo chiarezza e non avremo garantito il futuro per i 18 lavoratori di Zara”.
Così il segretario generale provinciale della Cgil di Siracusa, Roberto Alosi che nel tardo pomeriggio di ieri è andato a dar manforte ai dipendenti del brand di abbigliamento in presidio davanti allo store di corso Matteotti per protestare per la chiusura prevista tra 10 mesi.
Quello di ieri era la seconda protesta indetta dalla Filcams Cgil e dal segretario Alessandro Vasquez dopo che i responsabili delle Risorse Umane, pressati dai lavoratori e dal sindacato, hanno confermato: da giugno 2025 Zara chiude i battenti e lascia Siracusa.
Il primo sciopero si è tenuto l’8 agosto scorso con tanto di cartelloni e bandiere e fischietti fuori dal punto vendita per informare i cittadini di quanto stava accadendo.
Da quel momento è cominciata la battaglia perché siano rispettate tutte le procedure di ricollocazione dei lavoratori, una battaglia che non sarà semplice e neanche rapida.
Dalla Cgil l’appello alla città e alle istituzioni cittadine ad assumersi, ognuna, le proprie responsabilità.
I lavoratori non mollano e metteranno in campo altre iniziative per proteggere il proprio futuro e quello delle loro famiglie.
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