Per gli altri 16 l’azienda ha proposto il trsferimento a Catania
Diventa più che teso il confronto tra sindacati e i responsabili del Settore Risporse Umane di Zara dopo l’annuncio della chiusura del punto vendita di corso Matteorri a Siracusa.
Ne dà notizia la Filcams Cgil e il suo segretario, Alessandro Vasquez – dopo l’ultimo confronto con l’azienda che alla richiesta di ricollocamento dei 18 lavoratori attualemente in forza nello store di Ortigia nei negozi di altri marchi della stessa società, ha avanzato una proposta ritenuta irricevibile dal sindacato.
Vale a dire spostamento di due soli lavoratori tra Berska e Stradivarius e trasferimento a Catania per gli altri 16.
Su questa proposta si è allo stato attuale consumata una rottura delle relazioni.
Sulla vicenda oggi interviene nuovamente il segretario generale provinciale della Cgil, Roberto Alosi: “La vertenza Zara rappresenta una vicenda simbolo di tutto il territorio, il termometro di una decadenza urbana che impoverisce Ortigia e sfregia tutta la città”.
Alosi va oltre il caso singono e scrive: “Ma nessuno si accorge che giorno dopo giorno stiamo disgregando la città come luogo del vivere insieme, restringendo la vita collettiva, compromettendo gli equilibri sociali e ambientali, provocando una perdita di senso del luogo in cui viviamo e riducendo la strada a una vetrina del consumo fast food o a un semplice percorso che si frappone tra casa e centro commerciale?
La pianificazione della città, di ogni città – prosegue ha l’obiettivo di ricomporre la vita sociale, non di disperderla, di creare cioè un ambiente inclusivo perché senza storia, senza vita comune, senza riferimenti collettivi non c’è coesione sociale.
La città densa di scambi commerciali e di vita collettiva ha costituito sempre un potente incubatore dello sviluppo e dell’inclusione sociale”.
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