MENU
Articoli in evidenza
al Mimit

Vertice su Versalis, Urso: “Nessun disimpegno ma riconversione produttiva”

versalis

All’ottimismo del ministro, fanno da contraltare le perplessità dei sindacati che puntano l’indice sull’assenza della Regione

“Da parte di Versalis non c’è un disimpegno ma una chiara volontà di riconversione produttiva della chimica di base, come dimostrato nel Piano di riqualificazione che la stessa azienda ha presentato nel corso del tavolo di confronto”.

A dirlo è il ministro Adolfo Urso che, al termine del vertice di ieri al Mimit, ha riferito: “l’obiettivo è passare da un settore che ha accumulato perdite di 3 miliardi negli ultimi 5 anni a settori in significativa espansione che potrebbero rappresentare uno sviluppo significativo sia sul piano industriale sia per quanto riguarda l’impegno ambientale.

In vista del tavolo di settore dell’industria della Chimica, convocato il 5 dicembre -conclude – bisogna avere la certezza che il depuratore di Priolo possa essere ancora utilizzato dalle imprese che stanno portando avanti gli impegni per il rispetto delle regole ambientali”.

Additata negativamente l’assenza al vertice della Regione Siciliana.

Pronta la replica dell’assessore regionale alle Attività produttive, Tamajo: “Pur non avendo potuto partecipare alla riunione romana per motivi tecnici – ha detto – abbiamo ribadito la piena disponibilità della Regione a favorire ulteriori confronti per monitorare l’implementazione del piano industriale.

Sostenere una transizione industriale sostenibile, che coniughi innovazione tecnologica e salvaguardia del lavoro nei territori di Ragusa e Priolo Gargallo – ha infine assicurato – infatti è una nostra priorità. Con l’azienda è in corso un dialogo costruttivo”.

Al tavolo ha partecipato, tra gli altri, il deputato Filippo Scerra:” “Se da una parte registriamo l’importante volontà di mettere in campo nel breve periodo investimenti importanti in transizione, per circa 2 miliardi di euro – dichiara – dall’altra non si possono nascondere le preoccupazioni sul fronte occupazionale.

Ragusa non può essere cancellata con un colpo di spugna e ridotta a centro di generica ricerca e sviluppo, così come non si può dimenticare che gli impianti di Priolo siano strettamente interconnessi.

Questo comporta – spiega – che senza un’attenta programmazione, le scelte di Versalis possono finire per incidere sulla capacità produttiva dell’intero sito di Priolo.

Dobbiamo invece difendere e rafforzare l’indipendenza strategica ed energetica del nostro Paese – conclude Scerra-. mantenendo però l’ossatura strategica di Priolo e il know how di professionalità, tecnici, chimici e metalmeccanici che rappresentano la vitale base dell’energia italiana”.

Presente anche il deputato Luca Cannata: “Il tavolo tecnico di ieri al Ministero delle Imprese e del Made in Italy – commenta – ha confermato un importante segnale di fiducia per il futuro di Eni Versalis e dell’intero polo industriale di Siracusa.

Il Governo sta lavorando con determinazione per garantire il prosieguo dell’attività garantendo la tutela occupazionale e valutando e sostenendo una concreta riconversione industriale sostenibile”

Il ministro ha deciso di aggiornare il tavolo con un doppio appuntamento, uno dedicato alla Sicilia e uno alla Puglia, per affrontare punto per punto gli investimenti sul territorio.

“La transizione ecologica e la riconversione industriale non devono essere sinonimo di incertezza per i lavoratori, ma piuttosto un’opportunità di crescita e stabilità”: sottolinea ancora Cannata.

“Grazie al piano di investimenti strategici da parte di Eni, che si aggira intorno ai 2 miliardi di euro in 5 anni – prosegue – si gettano le basi per una vera trasformazione, garantendo al contempo la salvaguardia dei posti di lavoro.

Il dialogo con le parti sociali – conclude – proseguirà in un clima di collaborazione, perché solo lavorando insieme potremo garantire un futuro migliore per il nostro territorio e per tutto il settore”.

Il vertice non ha dissipato le preoccupazioni espresse dai sindacati: “Restano forti dubbi – hanno dichiarato gli esponenti dell’Ugl Chimici – sugli effetti della riorganizzazione sia in termini di produzione che di tenuta occupazionale , non solo per i lavoratori diretti ma anche per l’indotto della filiera chimica”.

Sulla stessa linea i segretari di Filctem Sicilia e Uiltec Sicilia, Giuseppe Foti e Andrea Bottaro.

“Eni non dà risposte, il Ministro rinvia ai tavoli tecnici, mentre la Regione Siciliana continua ad ignorare il caso Versalis e l’industria dell’Isola.

Nulla di fatto nell’incontro convocato ieri dal Ministro Urso sulla dismissione di Versalis – dichiarano – Eni ha ribadito solo la propria volontà di fermare gli impianti nei due siti siciliani di Versalis, senza dare prospettive credibili su Ragusa, ribadendo alle presenti e quindi anche al ministro che, se non le permetteranno di chiudere le produzioni della chimica di base, non farà investimenti.

Un Diktat forte – insistono – che ribadisce la volontà di quel 70% di azionisti (banche, assicurazioni, fondi di investimento) di fare cassa e che mostra purtroppo anche un accondiscendenza della golden share pubblica, se è vero che, nonostante quasi la totalità dei sindacati si sia dichiarata contraria, il ministro ha subito commentato entusiasticamente la scelta aziendale, rimandando le parti ad un confronto tecnico per le due regioni coinvolte, Sicilia e Puglia, senza pretendere nel frattempo da Eni di sospendere ogni azione programmata.

A tutto ciò – proseguono – purtroppo il governo della Regione Siciliana sembra non interessarsi affatto. La Regione Siciliana ha altre priorità rispetto al caso Versalis e all’intero comparto industriale dell’Isola.

Un marcato disinteresse che mostra non solo una totale mancanza di visione industriale, ma anche un grave indifferenza verso le emergenze che affliggono l’Isola.

Di fronte a ciò – concludono Foti e Bottaro -è quindi lecito chiedersi quale sia il ruolo dei deputati regionali, soprattutto quelli di maggioranza, eletti nei territori siracusani e ragusani, perché il loro silenzio suona come compiacenza e come un avallo a questo immobilismo”.

Da qui l’appello “affinché si intervenga per scuotere il governo regionale dall’attuale stato di apatia”.

Interviene anche il segretario generale della Femca Cisl Ragusa Siracusa, Alessandro Tripoli che evifenzia “un elemento incoraggiante nell’impegno alla salvaguardia occupazionale, sia per i lavoratori diretti che per l’indotto.

A mio avviso – dichiara – questo è un punto fondamentale, ma che deve essere supportato da garanzie chiare su investimenti e tempistiche certe.

Entrambi i siti, Priolo e Ragusa, devono mantenere la loro vocazione industriale per poter contribuire allo sviluppo economico e sociale del territorio.

Affrontiamo questa transizione industriale con senso di responsabilità – conclude – ma chiediamo certezze. Non accetteremo che i lavoratori e le loro famiglie restino in balia di un futuro incerto.

Chiediamo impegni vincolanti e concreti per garantire che i siti di Priolo e Ragusa non solo mantengano la loro vocazione industriale, ma possano essere rilanciati e valorizzati nell’ambito di uno sviluppo sostenibile e innovativo”.

 

© E' VIETATA LA RIPRODUZIONE - TUTTI I DIRITTI RISERVATI

VERSIONE STAMPABILE