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Via Tisia e via Pitia allagate: esposto del Codacons alla Corte dei Conti

via tisia

L’obiettivo è quello di valutare possibili sprechi di fondi pubblici nell’esecuzione delle opere eseguite

Gli allagamenti delle vie Tisia e Pitia a seguito delle prime vere piogge hanno mostrato notevoli criticità, nonostante si tratti di strade sottoposti di recente a riqualificazione.

“L’acqua piovana – afferma Bruno Messina, presidente di Codacons Siracusa – non riesce a defluire e va a riempire via Tisia e via Pitia, invadendo persino i locali commerciali”.

Messina annuncia anche  il deposito di un’istanza di accesso agli atti e la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti per valutare possibili sprechi di fondi pubblici nell’esecuzione delle opere eseguite.

“Prima dei lavori – prosegue – queste strade non venivano sommerse dall’acqua piovana, che riusciva a defluire.

Quindi, si dovrebbe ipotizzare una possibile realizzazione degli interventi non a regola d’arte o l’eventuale mancato controllo e vigilanza da parte del Comune di Siracusa, ovvero l’imperizia nella redazione dei progetti.

In ogni caso – aggiunge – subito dopo il completamento delle opere -spiega Messina – si dovranno compiere dei correttivi, come già comunicato dall’amministrazione comunale.

Questi correttivi, già iniziati qualche giorno fa con gli interventi sulla caditoia a nastro della rotatoria sopraelevata tra le vie Tisia e Pitia – aggiunge – avranno dei costi, che non devono incidere sulle tasche dei contribuenti.

Ma non è tutto, perché – continua Messina – allarmanti sono anche la condizioni del nuovo parcheggio Akradina di Via Damone; qui l’impiego della comune terra (a differenza di quella stabilizzata) produce ad ogni pioggia una gran quantità di fango, che si attacca alle gomme delle auto parcheggiate per essere poi rilasciato sulle strade.

Il pericolo, in questo caso – continua – è duplice:  si rende l’asfalto viscido e si contribuisce ad intasare con il fango le caditoie e i tombini presenti in zona.

Vanno, pertanto, individuate le responsabilità di quanto si sta verificando – conclude Messina – e risarciti tutti coloro che stanno subendo dei danni”.

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